Uefa: sì al quarto cambio, ma la Var può attendere

L'arbitro Deniz Aytekin consulta la VAR primia di concedere il rigore all'Italia.
L'arbitro Deniz Aytekin consulta la VAR primia di concedere il rigore all'Italia. EPA/KIERAN GALVIN

ROMA. – Sì alla quarta sostituzione (nelle partite ad eliminazione diretta e solo durante i supplementari), no (per ora) alla video-assistenza agli arbitri. La Uefa ha ufficializzato alcune novità introdotte dalla prossima stagione, decise il 3 marzo a Zurigo dall’International Football Association Board (IFAB).

Ma, per bocca del presidente Alexander Ceferin, ha ribadito di non fidarsi abbastanza della Var, tanto da utilizzarla in Champions: “Prima bisogna avere la certezza che il sistema sia perfetto. Non possiamo permetterci di sbagliare nel nostro torneo più importante. Gli arbitri non sono pronti, il sistema non è ancora a punto”.

Le altre novità. Solo nelle finali di Champions League, Europa League e della Supercoppa europea, potranno essere inseriti nella distinta 23 giocatori (invece dei 18 di tutte le altre partite). Questo permetterà agli allenatori di avere a disposizione 12 sostituti in panchina (invece dei classici sette) nella partita più importante della stagione.

Cambiano gli orari degli incontri. Spareggi di Champions, partite della fase a gironi, ottavi di finale, quarti, semifinali e finale, inizieranno alle 21:00. Ma durante ciascuna giornata della fase a gironi, due partite di martedì e due di mercoledì inizieranno alle 18:55. Tutte le partite dell’ultima giornata invece si giocheranno in contemporanea.

In Europa League, dalla fase a gironi agli ottavi di finale, si giocherà alle 18.55 e alle 21.00. Gli orari d’inizio verranno decisi in base al sorteggio. Quarti, semifinali e finale inizieranno alle 21:00.

Dopo la fase a gironi di Champions ed Europa League, un singolo club potrà inserire in rosa tre nuovi calciatori idonei senza alcuna restrizione. Questa modifica è in linea con la situazione normativa esistente nei vari campionati nazionali, che non impone restrizioni sull’ammissibilità alle competizioni di giocatori registrati da una società durante la finestra di mercato invernale.

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