Cambridge Analytica si vantò: “Abbiamo fatto vincere Trump”

Il CEO di Cambridge Analytica Alexander Nix. (Photo by Bryan Bedder/Getty Images for Concordia Summit)

NEW YORK. – Donald Trump? “L’ho incontrato tante volte. Lo abbiamo fatto vincere noi”. Alexander Nix, numero uno della società Cambridge Analytica, si vantava del ‘lavoro sporco’ fatto dalla sua società per aiutare il tycoon a trionfare nelle urne delle presidenziali americane. Ma non sapeva di essere vittima di un reportage sotto copertura, organizzato per smascherare i metodi di un’azienda finita nell’occhio del ciclone per aver acquistato i dati di oltre 50 milioni di utenti Facebook. Dati utilizzati senza alcuna autorizzazione e trasparenza per scopi politici.

E’ lo stesso Nix a spiegarlo con le parole che gli sono state strappate e ‘rubate’ dal reporter in incognito dell’emittente britannica Channel 4 News: “Per far vincere i nostri clienti abbiamo usato messaggi non attribuibili a nessuno e impossibili da tracciare”, avrebbe affermato Nix secondo quanto riporta il Guardian.

“Abbiamo solo infiltrato la comunità online, immesso le informazioni nel flusso di internet. Informazioni che abbiamo visto crescere, dando solo una piccola spinta ogni tanto e, nel tempo, abbiamo visto che prendevano forma”, avrebbe ancora spiegato Nix senza nascondere una grande soddisfazione per il lavoro svolto: “Ma nessun marchio”, impossibile risalire alla fonte.

Anche un altro alto responsabile dello staff della Cambridge Analytica avrebbe ammesso come l’azienda “è dietro alla sconfitta della corrotta Hillary”, il soprannome affibbiatole dal tycoon. Ora però tutta questa vicenda rischia di costare molto cara a Nix, che è stato sospeso con effetto immediato dal consiglio di amministrazione della sua società. Il suo destino – come spiega la stessa Cambridge Analytica in una nota – è appeso all’indagine indipendente e a 360 gradi ordinata dall’azienda.