G20: “I bitcoin non sono valute, ma sono cripto asset”

FOTO EPA/WALLACE WOON

NEW YORK. – Esordio del Bitcoin e delle sue sorelle al G20, dal quale escono ‘intatte’. Sono dei cripto asset che non non hanno i requisiti di valute nazionali e, anche se ”potrebbero avere un impatto sulla stabilità finanziaria”, per ora non sono necessarie regole. I ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali del G20 non lanciano alcun affondo in termini di regole e il Bitcoin vola.

Dopo giornate di passione trascorse a temere una stretta delle regole, il Bitcoin torna a correre e vola a 8.800 dollari, recuperando dai minimi delle ultime sei settimane toccati di recente. Non nascondendo il potenziale della tecnologia sottostante al Bitcoin, il G20 ne constata i rischi e i pericoli.

”L’innovazione tecnologica ha il potenziale di migliorare l’efficienza e l’inclusività del sistema finanziario e dell’economia. I cripto asset sollevano comunque problemi rispetto alla tutela dei consumatori e degli investitori, dell’evasione fiscale, del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo” si legge nel comunicato finale dell’incontro di Buenos Aires.

”Ai cripto asset mancano i requisiti chiave della valute nazionali. A un certo punto potrebbero avere implicazioni per la stabilità finanziaria. Chiediamo a tutti gli organismi internazionali di continuare a monitorare i cripto asset e i loro rischi e valutare risposte multilaterali se necessario” aggiunge il G20, segnalando di non avere alcuna fretta di regolamentare il settore che, nei mesi scorsi, ha attirato l’attenzione delle autorità nazionali dei vari paesi.

I ministri finanziari e i governatori delle banche centrali hanno quindi fissato la scadenza di luglio per valutare eventuali passi, senza però specificare in cosa questo possa tradursi.

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