8 marzo: cortei e monito Mattarella: “Basta femminicidi”

Il Palazzo del Quirinale in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale della Donna (Ufficio Stampa Quirinale)

ROMA . – “Ogni energia va profusa per prevenire e impedire che le donne diventino il bersaglio dell’odio e del risentimento”. Il monito è arrivato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale per la giornata internazionale della donna, un appuntamento che quest’anno cade tra la fine di una legislatura e l’inizio di un’altra e arriva sull’onda del movimento #MeeToo.

“Le molestie, le violenze fisiche e morali che talvolta irrompono nei rapporti professionali e di lavoro o tra le mura domestiche, ferendo le coscienze, prevaricando libertà e speranze, costituiscono una realtà inaccettabile, e purtroppo tuttora presente”, ha constatato Mattarella che insieme alla ministra Fedeli stamani ha premiato 16 scuole vincitrici del concorso “Le Madri della Costituzione”.

Un momento istituzionale, che è stato un tassello dell’enorme puzzle di iniziative, bilanci, impegni, parole che ogni anno caratterizza l’8 marzo. “Ringrazio tutte le donne che ogni giorno cercano di costruire una società più umana e accogliente” è l’augurio arrivato via tweet da Papa Francesco.

Una società in cui, tanti passi avanti sono stati fatti, ma ancora molti ne mancano per raggiungere una vera parità considerando che nei paesi sviluppati il gender gap nelle retribuzioni si attesta al 23%, che Radio, stampa e tv italiane danno, ad esempio, molta più visibilità agli uomini che alle donne (79% contro il 21%) e che nessuna donna nella storia della nostra Repubblica è ancora mai divenuta presidente del Consiglio.

Proprio per rivendicare diritti che ancora non hanno e gridare stop alla violenza migliaia di donne sono scese in piazza in tutta Italia. A Roma lo striscione “#WeTooGether, 8 marzo sciopero globale delle donne” ha aperto il corteo del movimento femminista “Non una di meno” che ha colorato piazza Vittorio, nel cuore multietnico della Capitale, e al quale si è unita anche l’attrice Asia Argento.

Da lei un attacco ai giornalisti: “Avete fatto gossip sui nostri stupri, vergognatevi” ha gridato ai reporter. L’attrice, affiancata dalla collega Rose McGowan – tra le prime accusatrici del produttore Harvey Weinstein e fondatrice del movimento #MeToo – ha preso la parola prima della partenza del corteo a piazza Vittorio, invitando i reporter ad andare via.

Alla giornata di lotta si è saldato, su iniziativa dei sindacati di base, anche il mondo dei trasporti: “per migliorare la sicurezza sul luogo di lavoro, per agevolazioni atte a conciliare il lavoro con gli impegni familiari” spiega un volantino.

A Milano alcune centinaia quelle che hanno partecipato al corteo promosso dagli studenti e dal movimento ‘Non una di meno’; alcuni manifestanti hanno lanciato uova piene di vernice rosa soprattutto contro banche e negozi che vendono pellicce e un gruppo di ragazze ha protestato davanti alla clinica Mangiagalli contro l’obiezione di coscienza dei medici alla pratica dell’aborto.

A Napoli si è imposto, tra gli altri, il tema del lavoro: disoccupate, con figli e passeggini, hanno sfilato per chiedere una risoluzione alla loro vertenza che, tra corsi di formazione, cambi di Governo e tensioni di piazza, si trascina da ormai vent’anni.

A Bergamo il lungo corteo ha mandato in tilt il traffico cittadino e anche Bari Anche Bari aderisce allo “sciopero globale transfemminista” organizzato dalla rete di associazioni “Non una di meno”. In un corteo per le vie del centro.

(di Tiziana Caroselli/ANSA)