Di Maio: “Squadra pronta, l’annuncio la prossima settimana”

Luigi Di Maio: Scelta è tra noi e Fi. Tegola su sindaco Bagheria e Bertorotta. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – E’ corsa contro il tempo per Luigi Di Maio alle prese con lo scouting per fare la sua squadra di governo. “La prossima settimana la conoscerete” conferma il candidato premier che potrebbe prendersi fino all’ultimo giorno utile per presentarla: la chiusura della campagna elettorale a Roma, in piazza del Popolo, con Beppe Grillo e Alessandro Di Battista.

Un annuncio a ridosso del voto dovrebbe servire ad evitare una pericolosa esposizione dei candidati ministri all’inevitabile fuoco che arriverà dagli altri partiti. “Saremo gli unici a farlo primo del voto” ci tiene comunque a sottolineare il Capo Politico del M5s che mostra ottimismo per le figure cooptate.

“Sono entusiasta della squadra che stiamo costruendo e delle persone che stanno dando la loro disponibilità: sono un patrimonio di tutta l’Italia” assicura per mettere a tacere le voci di un discreto ‘fuggi-fuggi’ delle personalità individuate. Dai piani alti del M5s filtra che la squadra è praticamente pronta e Di Maio conferma: “Abbiamo già quasi tutti i nomi. Persone giuste al posto giusto” e con gli ultimi si chiuderà nelle prossime ore.

Ma sui nomi mantiene il riserbo strettissimo: gli unici che sono venuti allo scoperto sono risultati come rinunciatari. Di Maio si limita a prefigurare, intervistato dalla rivista del gruppo parlamentare pentastellato dell’Ars, un possibile “ministro siciliano”, o magari un sottosegretario: “la Sicilia è molto cara al Movimento e merita particolare attenzione”.

Di certo, dovesse essere premier, Di Maio non dovrebbe fare a meno di quelli che fino ad oggi sono stati i suoi sodali più fidati: Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro e Vincenzo Spadafora. Tra i papabili è in campo l’assessora in Campidoglio Laura Baldassarre per un ministero che abbia a che fare con i bambini e l’ex calciatore e e presidente dell’associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, molto vicino ai 5 Stelle.

Anche l’economista arrivato da Pretoria e teorico del “No Pil”, Lorenzo Fioramonti, che sfiderà Gentiloni a Roma e che ha accompagnato Di Maio nella sua trasferta nella City resta in corsa tra i papabili, anche se con qualche dubbio in più mentre sembra definitivamente tramontato il possibile rientro tra i 5 Stelle di Marcello Minenna.

Al lavoro al comitato per vagliare la squadra Di Maio ha anche chiuso la partita con i futuri fuoriusciti pentastellati che fanno gola a Silvio Berlusconi. “Gli do’ una notizia: quasi tutti i nostri hanno firmato il modulo in cui si impegnano a non accettare la candidatura: quindi non potrà fare i suoi giochetti” avverte il Cavaliere, definito un “traditore della patria che dice che vuole introdurre il vincolo di mandato e poi apre le porte ai voltagabbana e ai nostri candidati che non hanno restituito quanto dovevano”.

Di Maio è convinto però che la partita elettorale se la giocherà “unicamente” con il centrodestra. “Il centrosinistra è già fuori. E’ un partito di impresentabili”. Anche Grillo, tornato in prima persona a dare man forte all’aspirante premier, prima si è scagliato contro il Cavaliere e oggi contro i critici del movimento. “Siamo il bersaglio di una quantità di italiani che, evidentemente, si sentono svizzeri quando pensano a sé stessi” ironizza il fondatore del M5s che allarga le braccia: “nessuna novità, il Parlamento fa la gara per riempirsi di inquisiti, condannati… insomma: delinquenti. E – conclude – di cafoni”.

(di Francesca Chiri/ANSA)