Tasse, mamme, case chiuse… è la campagna-promessificio

E' boom di impegni per il dopo voto, il catalogo delle proposte

ROMA. – Se la vita è sogno, perché i politici non dovrebbero sognare? Mai una campagna elettorale è stata così ricca di annunci, impegni e assicurazioni su quello che i partiti faranno se usciranno vittoriosi dalle urne. Forse il punto è proprio questo: nella prospettiva che nessuno riesca a strappare la maggioranza assoluta, promettere mari e monti è diventato facile e poco impegnativo.

E allora via con la promesse elettorali, che tracimano ogni giorno dalle parole dei candidati e dilatano i già traboccanti programmi ufficiali. C’è un po’ di tutto. Matteo Salvini ha proposto l’abolizione della legge Merlin e la riapertura delle case chiuse, ha sostenuto che se fosse al governo ripristinerebbe il servizio militare obbligatorio (ma solo di sei mesi) e per non smentire la sua fama di duro ha detto che chiuderebbe tutti i centri islamici illegali.

Ci sono quelli che promettono faville già per il primo consiglio dei ministri: sempre Salvini assicura che il governo di centrodestra, appena insediato abrogherà la legge Fornero rimandando gli italiani in pensione a 65 anni. Sempre in quell’occasione, ha promesso invece Silvio Berlusconi, il centrodestra darà il via libera a “un consistente aumento degli stipendi di poliziotti e militari”, unito una raffica di promozioni (poi, con calma, ci sarà un aumento di un terzo degli organici delle forze di polizia).

Numerosissime le proposte che riguardano il portafogli degli italiani. Berlusconi, che ha già nel programma ufficiale l’aliquota irpef unica al 23 per cento – a proposito, Brunetta l’ha promessa per “prima dell’estate” – e l’aumento delle pensioni minime, promette “mille euro per le mamme italiane” e l’abolizione del bollo sulla prima auto.

Matteo Renzi volando un po’ più basso aveva pensato all’abolizione del canone Rai, poi la proposta è stata ridimensionata. Mentre Pietro Grasso ha detto: cancelleremo le tasse universitarie. Non poteva mancare un evergreen, quello del condono edilizio: con Forza Italia al governo, stando a Berlusconi, gli italiani non dovranno più chiedere la licenza prima di costruire; i controlli arriveranno a cose fatte.

Poi ci sono gli anziani, un target elettorale particolarmente coccolato dal centrodestra. Al punto che Berlusconi si è impegnato a prevedere un “ministero della terza età”, senza tralasciare il diritto all’intrattenimento per le pantere grigie: per loro, altra promessa del Cavaliere, i cinema saranno gratis.

I bambini sono invece in testa ai pensieri di Giorgia Meloni, che vuole un piano straordinario per la natalità. Il Pd non è da meno e ha nel programma un contributo di 400 euro al mese per tre anni per pagare asili e babysitter.

I cinque stelle puntano invece su ecologia e moralità. Luigi Di Maio promette che un milione di auto elettriche (un tempo andava di moda il milione di posti di lavoro, ora nessuno si azzarda più) circoleranno sulle strade italiane entro il 2020. Da Palazzo Chigi Di Maio farebbe una legge per “mandare a casa chi cambia casacca”, abolirebbe il 2×1000 ai partiti, costruirebbe due nuove carceri e già che c’è darebbe vita a un “ministero della meritocrazia”.

L’economia, capitolo tasse a parte, è un argomento che non scalda troppo i cuori. Ma qualcosa si trova anche lì: Salvini metterebbe una “tassa sui robot” per scoraggiare la sostituzione degli uomini con le macchine. Renato Brunetta promette che saranno risarciti tutti i risparmiatori truffati dalle banche, Grasso intende promuovere un piano per eliminare il petrolio “entro la prossima generazione”.

Lucio Dalla, in confronto, era un dilettante: “Tre volte Natale, e festa tutto l’anno”?. Per questa campagna elettorale non sarebbe bastato.

(di Marco Dell’Omo/ANSA)

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