Giochi invernali: pattini d’argento, Italia di Fontana è da favola

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Cadute e finale thrilling, azzurre short track seconde con 'Var' . (ANSA/AP Photo/Aaron Favila)

GANGENEUNG (COREA DEL SUD). – Tremila metri di ghiaccio e spintoni, e dalla bolgia spunta l’argento di Arianna e le sue sorelle. Il treno rosa dello short track del resto alle Olimpiadi è garanzia di medaglia: dopo i bronzi di Torino e Sochi il colore si fa più prezioso a PyeongChang, ma le scatenate dei pattini sono ancora lì nel mezzo, uscite vittoriose con il tricolore sulle spalle dalla finale olimpica diventata bagarre.

A trascinare le ragazze della staffetta Arianna Fontana, alla sua seconda medaglia qui in Corea, alla settima olimpica in quattro edizioni disputate: numeri record che non sono una priorità per la portabandiera dell’Italia che prima di buttarsi in pista a caccia della medaglia corale, aveva corso già i 1000 metri della sua ultima gara individuale. Con qualificazione centrata.

A Arianna, Lucia Peretti, Cecilia Maffei e Martina Valcepina non hanno tremato le gambe nemmeno quando una della quaterna finisce a terra: lì va cambiata strategia, ma le quattro non perdono di vista l’obiettivo, nemmeno quando sul ghiaccio è caos puro. A quattro giri dalla fine con le coreane in testa, si sbaglia un cambio, la canadese che arriva dietro non la evita e finisce lunga, e anche la Peretti che inseguiva non si allarga e va giù: ma il treno delle ragazze riesce a rimettersi sui binari e il traguardo dice Corea, Cina, Italia.

Ma il finale ancora non è scritto: la Var ci pensa su prima di emettere il verdetto che fa salire le azzurre di un piano, argento dietro alle padrone di casa. Fuori Cina e Canada, sale sul podio l’Olanda, vincitrice della finale B. “Non abbiamo capito niente, un vero caos, sapevamo che avevamo tagliato il traguardo terze, poi a sorpresa è arrivato l’argento – sorride la Fontana, seconda medaglia dopo l’oro nei 500 – ci siamo dette entriamo nella staffetta a tuono perché volevamo la medaglia e così è stato”.

Una medaglia di gruppo, anche se Arianna è la leader, è quella che ruba la copertina, corsa ad abbracciare il marito Anthony mentre le altre già facevano il giro con la bandiera sulle spalle. Per le altre una grande conquista: Valcepina dopo il bronzo di Sochi si era presa una pausa causa maternità. Ma in pista è tornata e sugli spalti a fare il tifo per mamma Martina c’erano le sue gemelle: “Chissà cosa avranno capito, lo short track è il regno dell’incertezza”.

Maffei invece a 33 anni si è presa una bella rivincita, a Torino e Sochi niente medaglia perché era solo una riserva: “Non avevano creduto in me, ora invece corono il mio sogno”. Peretti anche quando cade tiene sempre su la brigata: “Potevo evitare lo scivolone, ma sono riuscita a fare il cambio”.

“Non è stata una gara perfetta – dice il tecnico, Kenan Gouadec – ma loro insieme diventano un mostro”. Che corre sul ghiaccio, e si mette un’altra medaglia al collo. “La staffetta è una delle più belle, dietro c’è il lavoro di tanti anche quelli che sono rimasti a casa – dice la Fontana – io non guardo i numeri, mai pensato di battere i record degli altri. Ma penso che stiamo tutte scrivendo una pagina dello sport italiano”.

“E ora pizza e Nutella” per mettere fine alla dieta forzata dei pattini. Arianna ha ancora un’altra gara, ma le ragazze dello short track si godono un altro momento magico. Bolgia, carambole e caos ma l’Italia è sempre lì. Un argento che fa numero e soprattutto storia.

(dell’inviata Alessandra Rotili/ANSA)

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