Juve, Allegri: “Altri 40 anni Buffon per grandi cose”

Massimiliano Allegri e Gianluigi Buffon in conferenza stampa. EPA/ESTELA SILVA
Massimiliano Allegri e Gianluigi Buffon in conferenza stampa. EPA/ESTELA SILVA

 

TORINO. – “Smettere fa parte della vita, non si può tornare indietro, ma ora deve pensare solo a fare il giocatore. Deciderà a fine anno. A pensar tanto si diventa matti”. Massimiliano Allegri liquida con una battuta i discorsi sull’addio di Buffon, che domenica compie 40 anni. “Dopo ci sono altri 40 anni per fare grandi cose”, aggiunge il tecnico della Juve annunciando che “riprenderà il posto da titolare in Coppa Italia. Il riposo per l’infortunio lo ha aiutato a riprendersi dalla batosta Mondiali. Lo aspettiamo a braccia aperte”.

Rischia di finire sotto i ferri Juan Cuadrado. Lo juventino, assente da alcune settimane per un dolore inguinale, sarà sottoposto martedì ad una visita in Germania “per decidere se essere operato o no”, rivela il tecnico.

L’incertezza sembra finta: Gianluigi Buffon dovrebbe riprendere il suo posto, sabato a Verona, dopo quasi due mesi di sosta. Szczesny si è comportato più che bene, collezionando 11 presenze in campionato, ma tocca di nuovo al numero 1, che domenica compie 40 anni.

Intanto, Allegri incassa il pieno recupero di Marchisio, che si è allenato con i compagni per gran parte della seduta di allenamento. Assenti invece Cuadrado, Dybala, Matuidi e Howedes progressivamente sta svuotando l’infermeria. Al centro della difesa dovrebbe toccare ancora una volta a Benatia, che dopo aver superato gli infortuni di inizio stagione ha blindato la porta bianconera dimostrandosi insostituibile. “All’inizio il problema era l’atteggiamento di squadra – la confessione del centrale marocchino -, ma Allegri ha saputo trovare le parole giuste per farci tornare forti”.

Questione di motivazioni, dopo una stagione vincente: “è difficile ripartire, basta vedere il Real Madrid. Può venire a mancare la voglia di sudare insieme, di fare fatica, e in Italia non puoi permettertelo”. Ecco perché la crisi di Higuain, secondo Benatia, è un falso problema: nonostante il ‘Pipita’ non segni in campionato dall’1 dicembre, “lavora tanto per la squadra, come nessun altro, alla Juve fa 20 gol ma può vincere i titoli, a Napoli ne ha fatti 36 ma non ha vinto nulla”.

Particolare che “fa la differenza, non mi interessa se fa gol o meno e credo neanche a lui, è felice e vince”. Quest’anno però la corsa scudetto è più incerta del solito, nonostante Napoli e Juventus abbiano fatto il vuoto alle loro spalle: “É ancora presto per dirlo, la Lazio sta facendo molto bene, l’Inter è sempre in corsa. Vero che noi e il Napoli siamo avanti in classifica, ma non siamo da soli a lottare per lo scudetto”.

In Italia non bisogna fidarsi di nessuna avversaria, tanto meno del Chievo, capace di exploit come il pareggio imposto al Napoli quest’anno: “Giocare queste partite è sempre difficile, si può pensare che sia facile ottenere il risultato ma non è vero, sarà una battaglia e dovremo farci trovare pronti”.

Pronti con il Chievo ma anche a febbraio con il ritorno della Champions, uno dei grandi obiettivi stagionali: “Siamo ancora più forti dell’anno scorso, quando siamo arrivati in finale e abbiamo mollato nel secondo tempo. Ma prima dovremo superare il Tottenham, avversario difficile, ma quando pensi di arrivare in finale devi vincere contro queste squadre”.

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