Mattarella a militari all’estero,date aiuto e prestigio

Mattarella in collegamento con i militari all'estero.
Mattarella in video-conferenza con i militari all’estero.

ROMA. – I 6.800 militari italiani impegnati oggi in 33 missioni internazionali, in 22 diverse nazioni, non solo “aiutano in concreto” i paesi in cui operano, ma danno “prestigio al nostro Paese, che viene sempre di più visto come contributore di primo piano alla pace, alla sicurezza e alla convivenza serena. E’ un’attività preziosa per la quale vorrei esprimere il ringraziamento del Paese e di tutti i cittadini alle Forze armate per quello che fanno e come lo fanno”.

Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto i suoi auguri “sinceri e intensi” ai tanti militari schierati fuori area. Un augurio “che il nostro comune cammino nel nuovo anno renda l’Italia un paese sempre migliore”.

Mattarella – accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti e dal capo di Stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano – ha cominciato il suo giro di saluti in videoconferenza dal piccolo team che sta preparando la nuova missione in Niger. Un’operazione “particolarmente importante nel quadro dei rapporti tra l’Italia e l’Africa”, ha sottolineato il capo dello Stato, anche perché – gli ha fatto eco il ministro Pinotti – “creare una cornice di sicurezza nei paesi africani è importante per la sicurezza del nostro Paese”. Tuttavia, ha precisato, la missione “deve essere ancora approvata dal Parlamento: “al momento c’è solo un gruppo di esploratori”.

In primo piano anche il terrorismo, nel collegamento con il contingente in Kosovo, dove i foreign fighters presenti sarebbero “circa 335, vale a dire 125 per milione di abitanti”: un “fenomeno rilevante” che la forza della Nato, a guida italiana, concorre a tenere “sotto controllo” ha spiegato il generale Salvatore Cuoci, comandante Kfor.

Un’affermazione dalla quale ha preso lo spunto Mattarella per sottolineare, rivolto a tutti i militari collegati, in particolare quelli da Iraq e Afghanistan, che “anche l’attività di monitoraggio e di contrasto del terrorismo dimostra quanto è importante la vostra missione”.

E “la sconfitta del Daesh – ha aggiunto – è un grande risultato, ottenuto anche con l’importante contributo dell’Italia”, in prima linea soprattutto con “il lavoro di formazione e addestramento delle forze di sicurezza locali”, importante anche perché “crea un rapporto di amicizia e simpatia verso il nostro Paese, che dura nel tempo, oltre la durata di queste missioni”.

Il fenomeno dell’immigrazione e dei traffici illegali è stato invece al centro dei collegamenti con le navi che incrociano nel Mediterraneo e con i contingenti a Tripoli e a Misurata (dove l’Italia gestisce un ospedale da campo). “Con le nostre missioni – ha affermato il presidente della Repubblica – stiamo aiutando con rispetto e amicizia la Libia, un Paese amico: un fatto molto importante”.

Il livello di efficacia e professionalità della Marina e della Guardia costiera libiche, hanno spiegato i comandanti dei contingenti, “è molto cresciuto negli ultimi mesi”, sia per quanto riguarda il controllo e contrasto dei traffici illeciti via mare, sia nel soccorso ai migranti e, ha replicato Mattarella, “il riconoscimento del nostro ruolo è motivo di grande prestigio ed orgoglio”.

Il ministro Pinotti ha ringraziato il capo dello Stato per “l’abbraccio dato a tutti i militari italiani all’estero, uomini e donne che tengono insieme la difesa dell’interesse nazionale e la necessità di sicurezza collettiva, contribuendo alla buona reputazione dell’Italia nel mondo”. Anche dal generale Graziano gratitudine al capo dello Stato “per il costante supporto e per la vicinanza alla grande famiglia con le stellette”.

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