Il Papa riceve il Re di Giordania, focus su Gerusalemme

Papa Francesco con il re di Giordania Abdullah II. ANSA/OSSERVATORE ROMANO PRESS OFFICE
Papa Francesco con il re di Giordania Abdullah II. ANSA/OSSERVATORE ROMANO PRESS OFFICE

 


CITTA’ DEL VATICANO. – La pace e la stabilità in Medio Oriente, con un’attenzione particolare su Gerusalemme. Questo il cuore dell’incontro tra Papa Francesco e il Re di Giordania Abdullah II. La Santa Sede prosegue dunque la sua azione diplomatica dopo l’annuncio dell’amministrazione Usa che ha nuovamente infiammato le tensioni, mai del tutto sopite, tra israeliani e palestinesi.

Nel confronto tra il Papa e il Sovrano della Giordania, paese chiave per la stabilizzazione dell’area, che era accompagnato dal principe Ghazi bin Muhammad, suo consigliere speciale per gli Affari religiosi e culturali, il tema principale – come ha riferito la stessa Santa Sede – è stato quello “della promozione della pace e della stabilità nel Medio Oriente, con particolare riferimento alla questione di Gerusalemme e al ruolo di Custode dei Luoghi Santi del Sovrano hashemita”.

La ricerca di una soluzione negoziata resta la priorità. Il Papa in prima persona si è speso nei giorni scorsi con appelli in questa direzione e la Santa Sede ha ricordato di recente anche la sua posizione “circa il singolare carattere della Città Santa e l’imprescindibilità del rispetto dello status quo, in conformità con le deliberazioni della Comunità internazionale”.

Con questo incontro è stato rinnovato “l’impegno per favorire i negoziati tra le Parti interessate, come pure per promuovere il dialogo interreligioso”, ha fatto sapere il Vaticano. E in questo contesto è importante “favorire la permanenza dei cristiani in Medio Oriente e il positivo contributo che essi apportano alle società della Regione, di cui sono parte integrante”.

Re Abdullah ha tra l’altro portato in dono al pontefice una stampa in cui è raffigurata proprio Gerusalemme. Sempre nella stessa giornata le Chiese di Gerusalemme hanno lanciato un nuovo appello per mantenere lo “status quo della Città Santa”.

“Riaffermiamo la nostra chiara posizione nel chiedere il mantenimento dello status quo della Città Santa fino a quando non sarà stato raggiunto un giusto accordo di pace tra israeliani e palestinesi sulla base di negoziati e della legge internazionale”, chiedono, nel loro messaggio natalizio, i tredici leader cristiani, tra cui mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, e il custode di Terra Santa, fra’ Francesco Patton.

“Qualsiasi approccio esclusivamente politico a Gerusalemme – scrivono gli esponenti religiosi – priverà la città della sua vera essenza e delle sue caratteristiche e calpesterà il meccanismo che ha mantenuto la pace attraverso i secoli. Gerusalemme è un dono sacro; un tabernacolo; terra sacra per il mondo intero. Tentare di possedere la Città Santa Gerusalemme o confinarla con criteri di esclusività porterà ad una realtà molto oscura”.

(di Manuela Tulli)/ANSA)