Ius soli verso binario morto. Associazioni in piazza

Ius Soli temperato
Ius Soli temperato
Ius Soli temperato
Ius Soli temperato

 


ROMA. – La conferenza dei capigruppo del Senato dovrebbe ormai certificare la fine dello ius soli, anche se il presidente Pietro Grasso ha recentemente detto che “c’è un margine di speranza”. I calcoli fatti in casa Pd sul sostegno reale in Aula alla legge inducono al pessimismo, il che lascia deluse le Associazioni che saranno in piazza per chiedere l’approvazione della legge, sostenute da Luigi Manconi che ha promosso uno sciopero della fame.

Il passaggio segnerà probabilmente anche una nuova polemica tra Pd e Liberi e Uguali, fatta di accuse reciproche per la mancata approvazione. La legge sulla cittadinanza è già all’ordine del giorno in Aula, seppur all’ultimo posto. La capigruppo dovrebbe quindi invertire l’ordine di esame per permetterne l’approvazione prima della fine della legislature che, ha fatto capire il presidente Mattarella, arriverà subito dopo Natale.

Ma questa inversione non dovrebbe essere proposta dal capogruppo Dem, Luigi Zanda, dopo una nuova verifica dei numeri oggi in Senato: la spaccatura in Ap e in Ala, toglie chance alla legge, nonostante il sì di LeU, ma alla luce del “no” del centrodestra e della posizione di M5s per l’astensione, che in Senato equivale al voto contrario. E visto che che anche la legge sui vitalizi, sostenuta da M5s, farà la fine dello ius soli, è prevedibile una nuova bordata di polemiche tra Pd e Movimento. Alla capigruppo la maggioranza darà la precedenza alla legge sui testimoni di giustizia e a quella sugli orfani del femminicidio, oltre naturalmente alla Legge di Bilancio per la terza e definitiva Lettura.

Luigi Manconi, senatore Dem, ha fatto un ultimo appello: “Il Senato può lavorare fino al 24 anche con delle sedute notturne. Mi aspetto che si faccia. Si dice che c’è la volontà politica di farlo. Io credo si tratti di un impegno da onorare”. Di qui il suo sciopero della fame, a cui si sono uniti Monica Cirinnà, Walter Tocci e Sergio Lo Giudice, senatori del Pd impegnati sui temi dei diritti civili.

La loro presenza è attesa a fianco delle Associazioni che terranno una fiaccolata davanti a Montecitorio, insieme a quella di Marilena Fabri, relatrice alla Camera della legge. Indomita anche su questa legge Emma Bonino: “E’ inutile dire che i tempi non ci sono. Il Parlamento non e’ ancora sciolto”. Anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando dice che “bisogna provarci”, ma sulle reali possibilità ammette: “Non lo so quale sia la dinamica dei lavori ed i tempi del Senato”.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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