Gerusalemme, Papa: “Scongiurare nuova spirale di violenza”

Soldato israeliano durante gli scontri.. (ANSA/AP Photo/Majdi Mohammed)
Soldato israeliano durante gli scontri.. (ANSA/AP Photo/Majdi Mohammed)

 


CITTÀ DEL VATICANO. – L’esplosione di scontri e tensioni in Medio Oriente dopo l’annuncio del presidente Usa Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele e di trasferirvi l’ambasciata americana da Tel Aviv, è vissuta con forte dolore e preoccupazione in Vaticano, da dove il Papa invita ancora alla “saggezza e prudenza”, facendo appello a “scongiurare una nuova spirale di violenza”.

E dopo il pronunciamento papale all’udienza generale di mercoledì scorso, all’indomani della telefonata fatta a Bergoglio dal presidente palestinese Abu Mazen, la Santa Sede ha voluto diffondere una nota ufficiale per manifestare chiaramente e senza equivoci la propria posizione, chiedendo ancora il rispetto dello status quo per la Città Santa di Gerusalemme e auspicando la soluzione “a due Stati” per la pace stabile tra israeliani e palestinesi.

“La Santa Sede segue con grande attenzione gli sviluppi della situazione in Medio Oriente, con speciale riferimento a Gerusalemme, città sacra ai cristiani, agli ebrei e ai musulmani di tutto il mondo”, si legge nel comunicato della Sala stampa.

“Nell’esprimere dolore per gli scontri che negli ultimi giorni hanno mietuto vittime”, papa Francesco “rinnova il Suo appello alla saggezza e alla prudenza di tutti ed eleva ferventi preghiere affinché i responsabili delle Nazioni, in questo momento di particolare gravità, si impegnino a scongiurare una nuova spirale di violenza, rispondendo, con le parole e i fatti, agli aneliti di pace, di giustizia e di sicurezza delle popolazioni di quella martoriata terra”.

La Santa Sede ricorda come “le preoccupazioni per le prospettive di pace nella regione sono oggetto in questi giorni di varie iniziative”, tra cui “le riunioni convocate con urgenza dalla Lega Araba e dall’Organizzazione per la cooperazione islamica”.

Si dice quindi “sensibile a dette preoccupazioni e, richiamando le accorate parole di Papa Francesco, ribadisce la sua ben nota posizione circa il singolare carattere della Città Santa e l’imprescindibilità del rispetto dello status quo, in conformità con le deliberazioni della Comunità internazionale e le ripetute richieste delle Gerarchie delle Chiese e delle comunità cristiane di Terra Santa”.

Allo stesso tempo, aggiunge la dichiarazione ufficiale, “reitera la propria convinzione che solo una soluzione negoziata tra Israeliani e Palestinesi possa portare ad una pace stabile e duratura e garantire la pacifica coesistenza di due Stati all’interno di confini internazionalmente riconosciuti”.

Intanto all’Angelus il Papa, ricordando che oggi viene conferito il Nobel per la Pace alla Campagna Internazionale per abolire le armi nucleari e che ciò coincide con la Giornata Onu per i Diritti Umani, ha osservato che questo “sottolinea il forte legame tra i diritti umani e il disarmo nucleare”. Infatti, ha aggiunto, “impegnarsi per la tutela della dignità di tutte le persone, in modo particolare di quelle più deboli e svantaggiate, significa anche lavorare con determinazione per costruire un mondo senza armi nucleari”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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