Wto, summit del commercio in Argentina: crocevia del multilateralismo

Wto:summit commercio in Argentina

 

Wto:summit commercio in Argentina

 


BUENOS AIRES. – Parlare di scambi in un’era segnata dall’ “America First” di Trump: è la difficile sfida al centro dell’11/o vertice dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) in programma da domani per tre giorni a Buenos Aires. Ad aprire il primo ‘summit’ Wto organizzato in un paese sudamericano sarà Mauricio Macri, il presidente dell’Argentina che ha avviato il paese verso un modello ‘pro-business’, non solo sul fronte chiave del commercio.

Per diverse ragioni, il vertice del Rio de la Plata capita in una fase critica della Wto, organismo multilaterale per eccellenza del quale fanno parte 164 paesi, guidato dal diplomatico brasiliano Roberto Azevedo. A rappresentare l’Italia ci sarà il sottosegretario allo sviluppo, Ivan Scalfarotto.

Tra le tematiche in discussione ci saranno alcune più recenti (regole e-commerce, inserimento delle micro e delle pmi nel commercio) insieme a quelle ‘tradizionali’ (investimenti, sussidi all’agricoltura e pesca, ‘dossier’ quest’ultimo sul quale sono attesi dei progressi). La presidenza della conferenza ministeriale è nelle mani dell’ ex ministro degli esteri argentina Susana Malcorra, con un’ampia esperienza multilaterale, tra l’altro all’Onu e al Programma alimentare mondiale (Wfp) a Roma.

Sulle aspettative del vertice, l’ex ministro parla chiaro: “la prima cosa alla quale puntiamo in questa conferenza è una riconferma della Wto, del suo mandato e del sistema delle regole”. Non solo: “Il libero commercio è davanti ad un crocevia internazionale a causa delle differenze esistenti tra le grandi potenze”.

E’ evidente quindi che le aspettative del vertice non sono altissime. Tra gli analisti c’è chi parla di una profonda crisi d’identità della Wto e chi sostiene che in realtà gli Usa puntano a mettere in un angolo l’organismo. Alla domanda su quale sarà la posizione di Washington in questi tre giorni di colloqui argentini, Malcorra ha precisato “di “aver sentito che gli Usa intendono essere forti e duri”, puntualizzando comunque che Washington “punta ad un risultato dell’incontro che sia positivo”. ​

Ovviamente fuori agenda, lo scontro Pechino-Washington sarà una delle questioni sotto i riflettori. Nei giorni scorsi, la Cina ha risposto con fermezza all’opposizione degli Usa al riconoscimento di status di economia di mercato proprio nell’ambito Wto. E di fatto gli Usa sostengono Bruxelles nel respingere le richieste del colosso asiatico su quel fronte.

(di Martino Rigacci/ANSA)

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