Tensioni nel centrodestra, Salvini a Berlusconi: “Serve un chiarimento”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

 

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ROMA. – Giorgia Meloni è pronta a chiedere un incontro già la prossima settimana, Matteo Salvini rincara la dose mandando un nuovo avviso a Silvio Berlusconi con la richiesta di un “chiarimento”. In più a peggiorare la situazione nel precario equilibrio del centrodestra è la ‘tegola’ che piomba dalla Sicilia dove l’esclusione della Lega dalla giunta guidata da Nello Musumeci manda in soffitta il ‘modello’ che aveva portato alla vittoria delle elezioni e che rappresentava la base da cui partire in vista delle politiche.

Certo, i sondaggi continuano ad indicare come l’unica strada da seguire sia quella della coalizione (l’ultimo sondaggio Ixè per Radiouno attesta il centrodestra in testa con il 35,5%) e nessuno dei tre ‘capi’ sembra disponibile a rompere l’alleanza ma, complice anche la sfida interna per la leadership, ognuno cerca di guadagnare terreno per il proprio partito. Sicuramente è l’obiettivo di Matteo Salvini che da due giorni ha ripreso ad attaccare a ‘testa bassa’ il Cavaliere.

Il segretario della Lega che ha incassato anche il sostegno del Movimento nazionale di Alemanno e Storace per la corsa alla premiership, prosegue nel suo disegno di estendere il più possibile i confini del suo partito puntando sul meridione: “Salvini al 20% è la garanzia contro un governo tecnico o inciuci”, è ad esempio il ragionamento dell’ex sindaco di Roma. Ed è proprio in virtù del fatto di voler accreditare la Lega come traino di tutto il centrodestra che il segretario chiede al leader di Forza Italia un chiarimento su quella che sarà la linea del centrodestra in caso di vittoria.

Per il Carroccio è fondamentale mettere in chiaro alcuni punti come il rapporto con l’Europa che da sempre è fonte di tensione con Fi: “Se Berlusconi ha come punto di riferimento Angela Merkel è una cosa da chiarire. Non voglio andare al governo per fare la succursale di Berlino”, mette in chiaro il leader leghista. La proposta recapitata ad Arcore è di un programma in 10 punti e aggiunge, con una punta di ironia Salvini, “se a Berlusconi non va bene il notaio possiamo fare dal macellaio, dal benzinaio, insomma dove vuole lui”.

Se l’Europa fa discutere lo stesso vale per il ‘capitolo’ giustizia dopo la decisione presa dagli azzurri di astenersi sulla proposta di legge del Carroccio (e sostenuta anche dal Pd) di eliminare il rito abbreviato per reati come lo stupro e l’omicidio: “E’ incredibile. Era una proposta di legge intelligente ma Fi vota nel nome di un garantismo che non c’entra nulla, in questo caso. E’ grave”.

Ed ancora l’ex premier a finire sempre nel mirino del segretario della Lega che torna a puntare il dito sulla rosa di nomi avanzata dal Cavaliere come possibili candidati alla presidenza del Consiglio: “Io non lancio candidati a capocchia per avere tre titoli sui giornali – è l’accusa – Berlusconi ha già dato la composizione del governo, un dibattito surreale, lo invito a smettere”.

Il pensiero corre ancora al generale Gallitelli, l’ultimo candidato (in ordine cronologico) proposto dal leader di Fi: “E’ il quinto – osserva Salvini – Quando uno lancia un candidato ogni quarto d’ora non fa una operazione di concretezza e trasparenza”.

(Di Yasmin Inangiray/ANSA)