Gentiloni scommette sull’Africa: “E’ il momento di rilanciare”

Luanda, 27/11/2017 - Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il Presidente della Repubblica di Angola João Lourenço durante la conferenza stampa.
Luanda, 27/11/2017 – Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il Presidente della Repubblica di Angola João Lourenço durante la conferenza stampa.

 

 


LUANDA. – L’Italia può essere capofila tra i Paesi europei per la presenza in Africa. E’ questo l’obiettivo che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni pone in cima alla sua agenda di politica estera. E’ questo il dossier che, in continuità con il governo Renzi, rivendica di aver sollecitato come priorità in Ue, perché “si gioca in Africa il futuro dell’Europa”.

E lo si gioca non solo sulla cooperazione, ma anche sugli investimenti pubblici e privati, soprattutto ora che “l’economia italiana è in ripresa”, con la “forza straordinaria” che il “sistema Italia” sa avere quando “gioca in squadra”. L’interscambio di 34 miliardi di euro tra Italia e Africa “può crescere molto, ma già l’anno scorso siamo stati primo Paese in Europa e terzo nel mondo per investimenti nell’Africa subsahariana, con oltre 12 miliardi”.

Gentiloni snocciola questi dati in conferenza stampa nel giardino del palazzo presidenziale angolano, dopo aver incontrato il presidente Joao Lourenco. Non fa paragoni diretti con altri Paesi Ue, né con potenze come la Cina che da anni espandono la presenza nel Continente. Ma spiega che il potenziale è altissimo e l’Italia ora si è data questa priorità, a partire proprio da Paesi come l’Angola.

Mercoledì a Abidjan Gentiloni prenderà parte con gli altri leader europei a un vertice tra Unione europea e Unione africana. Da lì, ribadisce alla vigilia il presidente del Parlamento Antonio Tajani, bisogna lanciare un “vasto piano Marshall”: l’Africa deve essere “stabilmente” in cima all’agenda europea, a partire dallo stanziamento nel prossimo bilancio di “almeno 40 miliardi” per investimenti, con un potenziale effetto leva da 500 miliardi.

Da lì passano anche altri dossier cruciali per l’Italia come quello immigrazione: l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini spinge per un coinvolgimento dell’Unione africana nella cooperazione tra Ue e Oim sulla Libia e per accelerare i rimpatri volontari verso i Paesi di origine.

Accanto a questo lavoro l’Italia punta a “rilanciare” gli investimenti pubblici e privati in Paesi “amici” come l’Angola, spiega Gentiloni. Che è il primo leader europeo a visitare Luanda a tre mesi dall’elezione alla presidenza di Lourenco, dopo i 38 anni di Jose Eduardo Dos Santos.

L’Angola, dove ancora oggi quasi metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà, sta superando una dura crisi legata al crollo del prezzo del petrolio ed è “tra i 6-7 grandi Paesi africani da cui – sottolinea il premier – dipende il futuro del continente”, se saprà realizzare “un programma ambizioso di rilancio economico e riforme”. Per l’Italia un mercato dal grande potenziale.

“Siamo completamente aperti – dice Lourenco – a qualsiasi tipo di investimento: invitiamo le piccole e medie aziende italiane a investire qui anche per farci conoscere il loro sapere”. Certo, al governo angolano l’Italia chiede di risolvere “criticità – racconta Gentiloni – nella convertibilità della moneta e nei ritardi nei pagamenti”, ma l’obiettivo è espandere il mercato a settori come agroalimentare e trasporti, accanto a presenze già importanti nei settori difesa e energia.

Eni e la locale azienda petrolifera Sonangol hanno firmato due accordi, per una strategia comune in campo energetico e per la collaborazione su piattaforme on-shore nella regione di Cabinda. “Ora – dice il premier – è il momento di rilanciare”.

(dell’inviata Serenella Mattera/ANSA)

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