Amatrice diventa sito del World Monument Fund

Una veduta delle Torre Civica su Corso Umberto I. Amatrice, 1 agosto 2017. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Una veduta delle Torre Civica su Corso Umberto I. Amatrice, 1 agosto 2017. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

 

 

NEW YORK. – Il World Monument Fund mette gli occhi su Amatrice e la riconosce come sito da mettere sotto la sua protezione per la categoria disastri di tipo naturale. L’annuncio a New York, nell’Empire State Building, dove si trova la sede dell’organizzazione che si occupa di preservare i siti archeologici e di interesse culturale nel mondo. La cittadina laziale fa parte di una rosa di 25 siti scelti tra 170 nomination in tutto il mondo.

La notizia arriva anche nel giorno in cui la sindaca di Roma Virginia Raggi è ad Amatrice per discutere su come investire, anche nei comuni di Norcia e Arquata del Tronto, i 300mila euro raccolti dal Comune di Roma. A catturare l’interesse del Wmf in particolar modo il Museo Civico ‘Cola Filotesio’ e la Torre di Sant’Emidio, diventata uno dei simboli risparmiati dal terremoto di oltre un anno fa.

“Non sappiamo esattamente cosa succederà ora – ha spiegato all’Ansa la vice presidente Lisa Ackerman – posso solo dire che noi abbiamo dei donatori nel caso in cui le autorità locali decideranno di ricostruire nella stessa zona e quindi anche di far ritornare le persone nei luoghi in cui abitavano prima del disastro”.

L’interesse dell’ente, quindi, non è solo verso l’aspetto storico-culturale di Amatrice ma anche verso soluzioni contro l’esodo degli abitanti. La lista dei siti da inserire nel ‘watch’, quindi da mettere sotto osservazione/protezione, viene compilata ogni due anni e nel caso di Amatrice l’organizzazione sembra aver risposto ad un appello da parte delle comunità locali e al loro timore che possano passare anni prima che si veda una ripresa.

Secondo quanto si sottolinea sul sito del Wmf, in totale i danni causati dal sisma ammontano a circa 20 miliardi di dollari. “Nonostante l’annuncio del governo di stanziare fondi – si legge – le comunità locali hanno lanciato appelli per precedere in modo più concreto verso una ripresa che potrebbe altrimenti durare anni. Per questo motivo, il riconoscimento da parte del Wmf è espressione di un interesse internazionale duraturo per il futuro di Amatrice”.

Non è la prima volta che il World Monumet Watch sceglie l’Italia per i siti da mettere sotto il suo ‘watch’. In totale in passato sono stati individuati 114 siti, tra cui le cosiddette ‘Città del Tufo’, ossia Pitigliano, Sorano, Manciano e Civita di Bagnoregio, la Fortezza di Fenestrelle a Torino o la Domus Aurea, la villa urbana costruita dall’imperatore romano Nerone dopo il grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C.

(di Gina Di Meo/ANSA)