Bruno Orioli, il mondo dei motori in lutto per la sua scomparsa

Bruno Orioli festeggia il podio con Antonio.
Bruno Orioli festeggia il podio con Antonio.

 

CARACAS – Due vite, una passione ed un destino in comune. Se stessimo parlando di cinema, questa potrebbe essere la descrizione di un film. La storia che vi stiamo che raccontare é una che lega il pilota pilota neozelandese Denis Clive Hulme e l’italo-venezuelano Bruno Orioli.

Clive Hulme, detto anche “l’orso”, è stato un pilota di Formula 1, vincitore di 8 Gran Premi e Campione del Mondo nel 1967. È stato il primo campione del mondo della massima serie a morire per cause naturali: un infarto lo colse il 4 ottobre del 1992 durante una gara sul Circuito di Bathurst. Aveva 56 anni.

Oggi, ci siamo svegliati con la triste notizia della scomparsa dell’italo-venezuelano Bruno Orioli. Sarà un caso, ma il destino gli ha riservato, con molte coincidenze, lo stesso destino del pilota neozelandese.

Come tutti i piloti, la passione per il rombo dei motori é iniziata negli anni ’60 con i kart, dove ha lasciato il segno nelle categorie ‘infantil’ e ‘juvenil’. Questa passione per il gasolio bruciato e la volocità gli é stata trasmessa dal padre (Battista) anche lui pilota.

Con il passare degli anni ha perfezionato la tecnica fino ad esordire a 17 anni nel Gran Premio del Venezuela di motoclismo nella categoría 125 cc. Quella gara, che segnó l’inizio di una fruttifera carriera, si disputó sulla pista di San Carlos. Lui, che aveva fatto la gavetta nel mondo della quattro, riuscí nonostante fosse alle prime armi con le due ruote a fare bella figura, ma fu tradito dalla sua moto e costretto ad alzare bandiera bianca. Questo GP del Venezuela fu vinto da un certo Angel Nieto. Mentre nella categoria 350 cc salí sul gradino più alto l’italo-venezuelano casa Johnny Cecotto.

Poco tempo dopo, il giovane Bruno Orioli fece il suo esordio nella sua specialità: le quattro ruote. Durante tutta la sua carriera ha usato il numero 103, lo stesso del padre.

Vittoria di Bruno Orioli nella Coppa Renault Fuego a Maracaibo.

Nei primi anni ’80, Orioli diventó una sorta di cannibale collezionando vittorie e titoli nella categoria Ford 1600 cc, qui si laureó campione nel 1982 e 1983. Questi sucessi gli diedero l’opportunità di salire a bordo di un Formula 3, ma a causa di un incidente la sua carriera europea finì lì.

Dopo l’esperienza in F3, nel 1986, l’italo-venezuelano fece ritorno in Venezuela e partecipò al campionato Monomarca 1600 cc. Il biennio successivo chiuse nuevamente al secondo posto, ma nella Coppa Renault Fuego. Durante la sua esperienza nella categoria Renault Fuego sono ricordati dai tifosi i duelli con Juan Cochesa, Antonio Pastore, Marco Ardagna e Biagio Parisi.

 

Nel 1993, passa dalle ruote coperte a quelle scoperte partecipando nella Formula Ford 2000. Nel 1995 arriva il primo titolo in questa categoría lasciandosi alle spalle campioni del calibro di Jesús Jay Jiménez, Juan José Font, Leonardo Fontanesi, Christian Loffredo, Juan Cochesa ed Ángel Benítez.

Negli anni ’90 ha partecipato a diversi campionati del mondo dei kart vincendo in diverse tappe della Panam GP Series della Formula Renault 2.0.

Nell’ultimo decenio era inmerso nel mondo delle drag Racing dove ha messo in bacheca tante vittorie e titoli. Ieri mentre era in attesa di scendere in pista un infarto ha stroncato la vita del campione di origine italiana. Anche lui al 56esimo anno di vita come il campione neozelandese Clive Hulme. Anche lui nei primi giorni del mese d’ottobre.

(Fioravante De Simone)

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