Statua di Colombo a rischio alla vigilia del Columbus Day a New York

Columbus Circle: la statua di Cristoforo Colombo nel cuore di Manhattan.
La statua di Cristoforo Colombo nel cuore di Manhattan.
La statua di Cristoforo Colombo nel cuore di Manhattan.

 

 

NEW YORK. – Vigilia tesa per le celebrazioni del Columbus Day negli Stati Uniti, che quest’anno cade il 9 ottobre. Da settimane l’immagine di Cristoforo Colombo è rimasta coinvolta nella ‘guerra delle statue’, partita con l’offensiva contro tutti i simboli sudisti dopo i fatti di Charlottesville. Alcuni movimenti per i diritti civili accusano il più famoso navigatore di tutti i tempi di essere il simbolo dello sterminio dei nativi americani.

E mentre a Los Angeles le autorità comunali hanno deciso di cancellare l’annuale parata, rompendo una tradizione che dura da decenni, a New York la statua dedicata al navigatore a Columbus Circle, nel cuore di Manhattan, è da giorni transennata e ora guardata a vista dalla polizia. Una mossa resasi necessaria dopo che nell’ultimo mese ci sono stati episodi di vandalismo, con alcuni monumenti dedicati a Colombo in diversi luoghi di New York decapitati o ricoperti di graffiti.

Chi accusa Colombo di essere un simbolo del colonialismo chiede la rimozione delle sue statue, tra cui quella di Columbus Circle, all’ingresso di Central Park e di fronte una delle Trump Tower. E il sindaco di New York, Bill de Blasio, che punta al rinnovo del suo mandato nelle elezioni di novembre, ha nominato una commissione che sta valutando il da farsi.

Proprio alla vigilia della parata sulla Fifth Avenue, de Blasio ha dato comuqnue appuntamento, come da tradizione, alla comunità italoamericana nel giardino di Gracie Mansion, la residenza del primo cittadino sull’East River, per festeggiare il mese dell’Italian Heritage. Evento quest’anno boicottato da alcuni leader locali italoamericani, secondo cui il sindaco non ha difeso a sufficienza la figura di Colombo.

De Blasio, che parteciperà alla parata, ha cercato di evitare ogni polemica, senza mai menzionare l’esploratore, e limitandosi a ribadire che “il legame con l’Italia è molto forte”: “Sono orgoglioso delle mie radici”, ha affermato, sottolineando come New York “è stata resa grande dagli immigrati, e dagli immigrati dall’Italia”, come i suoi nonni.

All’evento hanno partecipato anche l’ambasciatore Armando Varricchio e il console generale a New York Francesco Genuardi. La presenza di Varricchio (la prima volta per un ambasciatore a questo tradizionale appuntamento) ha contribuito a placare le tensioni. “Tutti devono essere orgogliosi per questo navigatore”, che ha aperto nuove vie di conoscenza e cooperazione – ha detto Varricchio – e ha contribuito alla pace connettendo due parti del globo e rendendo il mondo unito.

A lanciare un chiaro segnale era stato nelle settimane scorse anche il ministro degli esteri Angelino Alfano, che durante l’Assemblea Generale dell’Onu non ha perso l’occasione della sua presenza a New York per difendere un personaggio che ha definito “patrimonio dell’umanità”. A margine dei lavori alle Nazioni Unite Alfano si è anche recato in visita alla statua a Columbus Circle, affermando che Colombo non si tocca: “E’ un simbolo di cui l’Italia e gli italiani vanno e devono andare fieri”.

(di Valeria Robecco/ANSA)

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