Le vendite calano ancora, allo studio sgravi per i negozi

Vendite calano ancora, allo studio sgravi per negozi

 

ROMA. – Rilanciare il commercio, settore vitale dell’economia e del tessuto sociale cittadino, guardando a sgravi fiscali specifici per alcuni comparti o categorie. Nel complesso menù della prossima manovra potrebbero rientrare anche misure ad hoc per contrastare il fenomeno delle serrande chiuse e per favorire soprattutto i più piccoli, botteghe o negozi di quartiere che, come dimostrano i dati Istat, continuano a pagare il prezzo della crisi.

Ad agosto le vendite al dettaglio sono diminuite ancora, dopo luglio, segnando un calo dello 0,3% in valore e dello 0,4% in volume rispetto al mese precedente e una flessione, anche rispetto ad agosto 2016, dello 0,5% in valore e dell’1% in volume. In questo quadro ad aumentare è in particolare il divario dei piccoli negozi, dove la riduzione su base annua è stata di ben il 2,4%, con la grande distribuzione e i discount alimentari, in aumento invece rispettivamente dell’1,4% e dell’1,9%.

Da qui l’allarme di associazioni e categorie, in parte raccolto anche dalla maggioranza. Confedilizia chiede di estendere la cedolare secca che finora ha funzionato con gli affitti abitativi anche a negozi e botteghe. In 5 anni di applicazione alle case in affitto, la cedolare ha permesso di recuperare 1,3 miliardi di evasione e lo stesso, segnala l’associazione, potrebbe verificarsi anche nelle locazioni commerciali. Il costo della misura, se generalizzata, sarebbe di 980 milioni, recuperabili però in tasse.

Confesercenti stima 190 nuove possibili aperture in due anni, con un incasso per lo Stato di 1,5 miliardi. L’idea non dispiace affatto alla maggioranza, che l’ha inserita nella risoluzione alla Nota di aggiornamento al Def. Tra le ipotesi suggerite c’è quella di limitare la platea: alle nuove aperture, magari da parte di giovani, o alle attività concentrate nei centri storici.

Ap propende invece per detassare completamente i negozi di periferia. Ad oggi, le imposte, statali e locali possono essere anche 7: Irpef, addizionale regionale Irpef, addizionale comunale Irpef, Imu, Tasi, imposta di registro, imposta di bollo. A poco più di una settimana dal varo del ddl e del Dpb da consegnare a Bruxelles, probabilmente non entro la scadenza ufficiale del 15 (quest’anno domenica) ma lunedì 16, restano però sul tappeto anche i grandi temi.

L’età della platea per gli sgravi contributivi è ancora oggetto di discussione con l’Ue e sarà decisa probabilmente all’ultimo minuto. Il governo ha inoltre esplicitato la volontà di intervenire sui superticket ma, a quanto si apprende, non si starebbe ipotizzando un’eliminazione, quanto piuttosto una riduzione parziale, secondo alcuni del 10%. Una percentuale minima, che renderebbe non eccessiva la decurtazione per le Regioni (e la conseguente compensazione da parte dello Stato), ma su cui si starebbe ancora lavorando per tentare di aumentarla.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, torna intanto a ribadire le sue richieste di continuità. “I benefici dell’azione di governo di questi ultimi 4 anni si vedranno in modo più efficace ed evidente nei trimestri a venire. – ha detto – Bisogna continuare con questa strategia”.