G7 Lavoro: “Vicino ai deboli, non lasceremo indietro nessuno”

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G7 Lavoro: con i deboli, non lasceremo indietro nessuno
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G7 Lavoro: con i deboli, non lasceremo indietro nessuno

 

 

VENARIA (Torino). – Il G7 dei ministri del Lavoro si chiude con l’obiettivo condiviso ad “adottare un approccio inclusivo al mercato del lavoro, con particolare attenzione ai più deboli delle nostre società, per assicurare che nessuno sia lasciato indietro”. E’ un impegno che si affianca ad un cambio di metodo, alla ‘novità’ voluta dal ministro Giuliano Poletti di coinvolgere al G7 le parti sociali e le agenzie operative, di non lasciare alla sola politica le occasioni di confronto tra i sette ‘Grandi’.

Mentre i cortei di protesta che per due giorni hanno assediato Torino si avvicinano alla sede del G7 il ministro non chiude le porte al dialogo: premette che le “posizioni diverse” vanno espresse nel rispetto della legge, “rispettando cose e persone”.

E aggiunge: “Credo che i giovani che protestano abbiano delle ragioni”, “la disoccupazione giovanile è troppo alta, dobbiamo agire per ridurla. Stiamo lavorando, qualche risultato l’abbiamo ottenuto, assolutamente non sufficiente, ma nella prossima Legge di Bilancio interverremo sul tema del costo del lavoro e soprattutto sul tema del sapere”.

La risposta del ministro ai giovani è: “Siamo consapevoli di questa condizione e agiamo al meglio perché questi problemi trovino una soluzione”. Al G7 del Lavoro “abbiamo cercato di costruire l’idea che – spiega il ministro – per affrontare i grandi cambiamenti che abbiamo di fronte, dall’innovazione alle nuove tecnologie ed alla digitalizzazione, non può bastare l’impegno di una parte, bisogna far interagire soggetti diversi”.

La “portata rilevantissima dei cambiamenti” impone “di cambiare anche il modello di governance, il modo di affrontare le problematiche – ha aggiunto – Abbiamo pensato che una discussione importante come questa, sui temi fondamentali del cambiamento del lavoro non poteva essere affrontata solo con lo sguardo dei decisori politici, governi e ministri”.

Serviva una svolta, un confronto aperto ai “rappresentanti dei lavoratori e delle imprese”, ma anche “a Ocse e Ilo”, coinvolgendo poi le braccia operative dei Governi, chi ha il compito di concretizzare obiettivi e strumenti pensati dalla politica, come l’italiana Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro che si è confrontata con le agenzie degli altri Paesi del G7.

Il tema di fondo è quello dell’impatto sul mercato del lavoro delle nuove sfide, dall’innovazione alle dinamiche demografiche. “Radicalità e velocità dei cambiamenti producono preoccupazione e incertezza” dice Poletti avvertendo che “bisogna quindi dare risposte efficaci a chi teme le conseguenze dei cambiamenti”.

Per farlo è stato quindi varato un nuovo metodo del confronto che, perchè sia efficace, “non poteva esaurirsi con i due giorni di Venaria” che chiudono la settimana aperta dal G7 dei ministri dell’Industria, proseguita con il G7 della Scienza e chiusa dal summit dei ministri del Lavoro.

Sul fronte dell’occupazione serviva una idea per creare una sede permanente di dialogo: il documento finale dei ministri lancia così il ‘Forum G7 del Futuro del Lavoro’, “una piattaforma per condividere le strategie, scambiare buone pratiche ed esperienze”. Sarà sviluppato e gestito dall’Ocse in collaborazione con l’Ilo e “coinvolgerà i responsabili politici, le parti sociali, gli analisti dell’innovazione e altri attori importanti”.

(dell’inviato Paolo Rubino/ANSA)

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