Padoan: “Per la famiglia cinque miliardi l’anno, ma faremo di più”

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Padoan: 'Per la famiglia cinque miliardi l'anno, faremo di più'

 

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Padoan: Per la famiglia cinque miliardi l’anno.

 

ROMA. – Circa 5 miliardi per la famiglia e per le politiche per l’inclusione sociale stanziati nel 2017. Altrettanti già previsti nel 2018 e ora, con la prossima manovra, “si può fare di più e meglio in termini di risorse e allocazione”. La Terza conferenza nazionale sulla Famiglia si chiude con le parole misurate del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

La famiglia va sostenuta e il “cammino”, aggiunge la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, è solo all’inizio. Ma per parlare di riforme fiscali “più ampie”, come sgravi fiscali e quoziente familiare, bisognerà attendere “la prossima legislatura”.

Due giorni di lavoro, in Campidoglio, in cui esperti e associazioni hanno parlato di crisi demografica, conciliazione casa-lavoro, welfare, fiscalità, diritti e famiglie omosessuali. “L’Osservatorio nazionale della famiglia – ha puntualizzato Boschi – ha preso atto della realtà che cambia, della giurisprudenza che va avanti più del legislatore”; “nessuno ha detto voglio più diritti a scapito di altri”. E al termine è arrivata la richiesta unanime affinché sulla famiglia non si proceda più con interventi spot, ma secondo un quadro centralizzato.

Secondo Boschi la “prima riforma del Governo Renzi”, a sostegno della famiglia, “sono state le misure per il rilancio dell’occupazione”. “Perché possiamo fare tutte le misure di sostegno alle famiglie, assistenziali, agevolazioni fiscali, ma chi lo fa un figlio se non ha un lavoro?”. Occorre poi fare di più per l’occupazione femminile e perché “uomini e donne guadagnino allo stesso modo”. “Ogni euro speso per la famiglia – ha concluso la sottosegretaria, ricordando le varie azioni messe in campo dal “fondo per la non autosufficienza” ai “100 milioni per costruzione di nuovi asili nido” – è un investimento e non un costo”.

E anche la scuola gioca un ruolo importante. “Il patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglie è centrale”, ha affermato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli. “Dopo anni di tagli al welfare – ha osservato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini – gli ultimi due anni sono stati importanti. La prossima legge di stabilità non vada a decurtare le risorse altrimenti sarebbe un cane che si morde la coda”.

“Per le famiglie – ha concluso il Presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco – si è fatta meno declamazione e più iniziative concrete. Ma i tagli che hanno gravato sugli enti locali hanno inciso sulle politiche dei Comuni”. E ora le associazioni chiedono di più.

“Le famiglie sono stanche di supplire alle mancanze dello Stato”, osserva Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari, “c’è sempre qualcosa che viene prima”. Occorre “farsi carico della della stepchild adoption – aggiunge Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay – e ripensare ai modelli di welfare”.

Infine il richiamo dell’opposizione: “Sulla famiglia il Governo dimostri di fare sul serio e sottoscriva l’appello di Fratelli d’Italia – scrive Giorgia Meloni su Fb – avviare, con la prossima manovra di bilancio, una rivoluzione del welfare nazionale che metta al centro la famiglia, che è il primo nucleo di solidarietà”.

(di Alice Fumis/ANSA)

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