Spesometro 2017, in tilt il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate

Spesometro 2017 in tilt, caos tra i commercialisti
Spesometro 2017
Spesometro 2017 in tilt, caos tra i commercialisti
Spesometro 2017

ROMA – La scadenza dei termini è fissata per giovedì 28 settembre. Per questo l’interruzione del servizio che permette ai professionisti e agli intermediari abilitati l’invio telematico dei dati delle fatture emesse e ricevute, il cosiddetto Spesometro 2017, ha creato agitazione nel mondo dei tributaristi. Tanto che il Consiglio nazionale dei commercialisti, dopo aver segnalato il disservizio, ha chiesto uno slittamento dei termini o la non applicazione delle sanzioni.

Di certo non tranquillizza la schermata che gli utenti del sistema telematico dell’Agenzia delle Entrate hanno visto questa mattina sul computer, in particolare sulla pagina «Fatture e Corrispettivi» che ha di fatto sostituito il vecchio «spesometro»: «Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione. Restano attivi tutti gli altri canali di trasmissione».

Con la pagina attualmente bloccata è possibile — viene spiegato sullo stesso sito — «generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche verso la Pa e verso i clienti privati, trasmettere i dati delle fatture emesse e ricevute all’Agenzia delle Entrate, memorizzare e trasmettere i dati dei corrispettivi, censire e attivare i dispositivi, ottenere i certificati da inserire negli stessi, per la memorizzazione e trasmissione telematica sicura dei dati dei corrispettivi».

Con il blocco del sistema è montata la protesta dei professionisti, molti dei quali hanno pubblicato sui profili social la schermata del sito. Protesta che è diventata istituzionale con la lettera inviata dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

«La situazione creatasi in questi giorni relativamente al nuovo spesometro è di estrema gravità, inaccettabile e non degna di un Paese civile. Nei giorni scorsi, oltre a ribadire la necessità di un provvedimento immediato che disponesse un congruo differimento della scadenza (quanto meno al 15 ottobre), abbiamo chiesto di considerare questo primo invio di natura sperimentale, nonché la disapplicazione delle sanzioni per le violazioni eventualmente commesse, con possibilità di correzione degli errori anche oltre il termine di scadenza, come peraltro preannunciato dallo stesso viceministro, Luigi Casero.

Qualora un provvedimento ufficiale in tal senso non venisse urgentemente adottato, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a non rispondere, come professionisti, delle sanzioni che eventualmente verranno irrogate ai nostri clienti per eventuali ritardi e omissioni negli invii delle comunicazioni. Non possiamo certo essere noi a rispondere delle inefficienze di un sistema, ad oggi, inadeguato».