Venezuela, “nota di protesta” contro i governi di Italia, Spagna e Inghilterra

Lilian Tintori accompagnata dall'Ambasciatore d'Italia, Silvio Mignano, e i capi delle missioni diplomatiche di Spagna e Germania in Venezuela
Lilian Tintori accompagnata dall'Ambasciatore d'Italia, Silvio Mignano, e i capi delle missioni diplomatiche di Spagna e Germania in Venezuela

Lilian Tintori assieme agli ambasciatori di Italia, Spagna e Germania
Lilian Tintori assieme agli ambasciatori d’Italia, Spagna e Germania

CARACAS.- Le opinioni espresse da Italia, Germania, Spagna e Inghilterra non sono piaciute. E il governo del presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, ha annunciato che consegnerà note di protesta formale.

La notizia è stata confermata, all’agenzia Efe, da fonti solitamente ben informate. Il governo del presidente Maduro non avrebbe gradito le critiche alla decisione delle autorità di proibire a Lilian Tintori di recarsi in Europa. L’italo-venezuelana, moglie del prigioniero politico Leopoldo López, aveva in programma incontri con capi di governo europei. Ovvero, con il presidente del governo spagnolo, Mariano Rajoy; la premier inglese, Theresa Mai, e il Cancelliere tedesco, Angela Merkel. Giacché gli è stato proibito abbandonare il Paese, sarà il vicepresidente del Parlamento, Freddy Guevara, a rappresentarla negli incontri in programma in Europa.
Lilian Tintori, moglie del leader di Vp in carcere dal 2014, si sarebbe recata in Europa per denunciare la crisi politica ed economica del Paese.

Per l’Italia non la prima volta

 
Il ministro degli Esteri, Jorge Arreaza, ha chiesto al presidente del Governo spagnolo, Mariano Rajoy e al presidente francese, Emmanuel Macròn, rispetto verso le istituzioni venezolane. 

“Il presidente del Governo spagnolo, nella sua ossessione contro Venezuela, difende gravi delitti di corruzione e mette in dubbio il nostro sistema di giustizia”. Così ha scritto il ministro Arreaza nel suo account in Twitter. Inoltre, il capo della diplomazia venezuelana ha rispedito al mittente alcune dichiarazioni della Gran Bretagna e dell’Irlanda, considerandole poco “amichevoli”.

Per quel che riguarda l’Italia, poi, questa non è la prima nota di protesta che riceve il governo del premier Paolo Gentiloni. Già in precedenza, alcuni mesi fa, il nostro Ambasciatore, Silvio Mignano, era stato chiamato alla “Casa Amarilla”, sede della diplomazia venezolana. E aveva ricevuto dal sottosegretario per l’Europa, Yvan Gil, una “nota di protesta” verbale per alcune dichiarazioni particolarmente severe  del ministro Alfano.

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