Il Papa commosso con la presidente delle Madri di Plaza de Mayo

In una foto d'archivio Hebe de Bonafifini con Papa Francesco.Hebe de Bonafini, recibida por el papa Francisco
La titular de Madres de Plaza de Mayo, Hebe de Bonafini, recibida por el papa Francisco
La titular de Madres de Plaza de Mayo, Hebe de Bonafini, recibida por el papa Francisco

ROMA. – Erano entrambi “molto commossi”, e si sono abbracciati, papa Francesco e la co-fondatrice e presidente delle Madri di Plaza de Mayo, Hebe de Bonafini, durante l’incontro di due ore che hanno avuto a Casa Santa Marta. Lo ha raccontato la donna, 87 anni, incontrando i giornalisti in un hotel di Roma.

Nella conversazione non hanno comunque parlato della vicenda dei “desaparecidos” durante la dittatura: solo un accenno in cui il Papa ha chiesto a Bonafini dei suoi tre figli scomparsi. “Io sono madre di 30 mila, sono madre di tutti loro. Ma non sono venuta qui per parlare dei ‘desaparecidos’ né della mia situazione personale – ha detto la donna – bensì della situazione dell’Argentina”, con un forte allarme sull’impoverimento del Paese “in questi cinque mesi di governo del presidente Mauricio Macri”.

Bonafini, già decisa aderente al kirchnerismo – e anche per questo in passato molto dura con il cardinal Bergoglio -, ha raccontato al Papa dei recenti e “altissimi rincari della luce, dell’acqua, del gas, dei farmaci, delle cure mediche, tanto che un maestro oggi non può più permettersele”. E ha detto più volte: “questa è violenza”.

“Si sta creando un clima in cui la gente è senza lavoro, le fabbriche chiudono a favore dell’importazione di materiali cinesi”, ha spiegato, e la dura critica è alla politica ultra-liberista “che affama il Paese: è aumentato da 15 a 40 pesos il prezzo del pane. Andando avanti così c’è il rischio che la gente assalti i supermercati”.

“Io sono venuta qui per dire la verità – ha spiegato ancora -, perché noi in Argentina non sappiamo che cosa accade veramente. I giornali e i media raccontano la versione di Macri, secondo cui va tutto bene. Ma in realtà non sappiamo dove si va, la giustizia non esiste. Non sappiamo cosa sarà del nostro Paese: possibile che eravamo così felici fino a cinque mesi fa e ora abbiamo perso tutto?”.

Papa Francesco, ha raccontato la donna, ha soprattutto ascoltato e ha detto che “alcune cose le sapeva, e altre no”. “L’incontro è stato molto affettuoso – ha aggiunto Bonafini – e io ne ho evinto che Francesco sta con il popolo”.

La leader delle Madri di Plaza de Mayo si è anche scusata con Bergoglio delle pesanti critiche rivoltegli in passato: “adesso come Papa è meglio che come cardinale”, ha osservato. Durante le due ore di colloquio il Papa ha pure detto alla Bonafini “che per il momento non può andare in Argentina”.

In una email a un amico argentino diffusa dall’agenzia ufficiale Telam, comunque, Francesco ha sottolineato che “se Hebe de Bonafini mi usa o non mi usa, questo non è un mio problema”. “Parrebbe – ha affermato – che la pietra dello scandalo sia che io riceva la signora Bonafini. Io so bene chi è lei, ma il mio obbligo in quanto pastore è quello di comprendere con mitezza”.

Bergoglio ha aggiunto che “questa signora mi ha insultato varie volte con artiglieria pesante dalla Plaza de Mayo, ma si tratta di una donna alla quale hanno sequestrato i figli e non sa nemmeno per quanto tempo li hanno torturati, quando li hanno uccisi e dove sono sepolti”. “Io quello che vedo è il dolore di una madre”, ha concluso.

(di Nina Fabrizio/ANSA)