Al G7 domina la crescita, Italia aprirà il tema dei migranti

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ISE-SHIMA (GIAPPONE). – Sarà la crescita, o meglio la mancanza di crescita, a dominare i lavori del G7 di a Ise-Shima in Giappone con tutti i leader preoccupati per una ripresa che stenta ed una domanda che non decolla. Ma sul tavolo del summit rimbalzerà con forza anche l’immigrazione, che ormai rappresenta una sfida globale.

Il tema era già nell’agenda messa a punto dal premier nipponico, Shinzo Abe, ma una spinta in più ad affrontarlo arriverà da Matteo Renzi. Il premier vola in Giappone determinato, facendosi precedere dall’annuncio che l’edizione 2017 del summit, a guida italiana, si svolgerà in Sicilia.

Una scelta che vuole essere un messaggio chiaro sull’emergenza che il primo ministro italiano ha annunciato metterà al centro del suo intervento al vertice: “Vorrei che ci fosse posto, al tavolo dei potenti, anche e soprattutto per chi non ha voce, per gli occhi dei bimbi di Idomeni”, il campo al confine greco-macedone che Atene sta sgomberando proprio in queste ore.

Il premier lo dice puntando il dito, ancora una volta, “sulla demagogia” di chi parla di profughi dimenticando che spesso la minaccia terrorismo arriva da dentro le “nostre città”. E non nascondendo la soddisfazione per l’attenzione in Europa ma non solo (è di ieri anche il plauso dell’Oim) che sta avendo il suo Migration Compact, il piano presentato a Bruxelles.

Ma questo G7 certamente passerà alle cronache per la storica visita, la prima di un presidente americano in carica, che Obama farà a Hiroshima (possibile anche l’incontro con i sopravvissuti all’olocausto nucleare) al termine del vertice.

Una visita molto attesa che però non sarà contraccambiata da quello che si aspettava essere il gesto di risposta giapponese: “Io non andrò a Pearl Habor”, ha fatto sapere Abe dopo un bilaterale avuto stasera all’arrivo di Obama in Giappone nel quale l’inquilino della Casa Bianca ha anche riconosciuto come “inaccettabile” l’omicidio di una ragazza giapponese da parte di un militare Usa a Okinawa.

Tornando ai lavori, “sono tanti i punti che interessano anche noi” dell’agenda messa a punto dalla presidenza nipponica, ha fatto sapere Renzi. E di certo tra questi c’è la crescita. Il G7 “deve mostrare coesione e mandare un forte messaggio”, ha detto Abe qualche settimana fa a Firenze, nel suo tour europeo in vista del summit.

Ma la ricetta non è semplice, e l’intesa su una possibile strategia di ‘flessibilità fiscale’ trova anche in Giappone il fronte dei falchi pronto ad alzare un muro contro quello che viene polemicamente bollato come un “acquisto di crescita con maggior debito”. Abe comunque ha già il pieno appoggio di Renzi, e potrà contare certamente su quello di Obama.

Sul tavolo dei Grandi rimbalzeranno poi tutte le crisi del pianeta, dai migranti al terrorismo alla lotta all’Isis. Con un comunicato finale che, è atteso, riprenderà anche quanto deciso nei giorni scorsi dal G7 dei ministri finanziari che ha messo sul tavolo un maggiore impegno contro il finanziamento dei terroristi.

Così come si parlerà di Siria, Iraq, di Libia e di Ucraina. Temi cruciali, a fronte dei quali però l’assenza di un player strategico come la Russia, uscita due anni fa dal formato G8 per le vicende ucraine, limiterà probabilmente l’azione dei leader ad un messaggio di indirizzo.

Di certo sarà ribadito anche l’allarme per una possibile uscita del Regno Unito dall’Ue, già lanciato da Obama e rilanciato dal G7 finanziario di Sendai. Ise-Shima, nella prefettura di Mie, aspetta i leader con oltre 23mila agenti e uomini della sicurezza schierati per proteggere le suite dell’isoletta del Shima Kanko Hotel, dove i Grandi alloggeranno e terranno le loro riunioni. Un altro ‘esercito’ di oltre 4.500 uomini è stato invece previsto per la visita di Obama a Hiroshima.

(dell’inviata Marina Perna/ANSA)

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