El Salvador


El Salvador è un paese molto piccolo (grande quasi quanto la Lombardia), situato sulla costa del Pacifico dell’America centrale. Il paese confina con il Guatemala a ovest, l’Honduras a nord e a est ed è bagnato dall’Oceano Pacifico a sud.


Per la maggior parte, il paesaggio è ricco di vegetazione e circondato da rilievi avvolti nella nebbia. Il paese è punteggiato da più di 25 vulcani che non sono più in attività: i vulcani più grandi sono San Salvador, San Vicente, Santa Ana e San Miguel. I boschi occupano appena il 6% del territorio, il restante è occupato dalle coltivazioni; nelle zone montuose vi sono soprattutto piantagioni di caffè, nei bassopiani lo zucchero e nelle pianure costiere il cotone.


Il clima presenta due stagioni principali: la stagione secca e la stagione delle piogge. Durante la stagione delle piogge, che va da maggio a ottobre, piove di solito tutte le sere. Tra novembre e aprile il clima è invece secco e il paese si copre di polvere. Le temperature giornaliere non subiscono importanti variazioni: passano dai 30°C in novembre ai 34°C nei mesi di marzo e aprile. Le pianure costiere registrano temperature molto più elevate del resto del paese. San Salvador, situato 680 m sopra il livello del mare, gode di un clima più temperato, tuttavia il tasso di umidità della capitale è molto alto.


La lingua nazionale è lo spagnolo, anche se molti uomini tra i 20 e i 40 anni hanno imparato l’inglese negli Stati Uniti durante la guerra. Le lingue indigene non vengono più utilizzate nella vita di tutti i giorni, nonostante l’interesse accademico di proteggere la lingua nahua usata dai Pipil sia molto sentito.


Tra i popoli che abitarono la parte orientale di El Salvador figurano i Chorti, i Lenca e i Pok’omame. Nel XVI secolo, all’arrivo degli spagnoli, il paese era dominato dai Pipil, un popolo che discendeva da due tribù messicane di lingua nahua, i toltechi e gli atzechi. È probabile che i Pipil siano giunti a El Salvador nell’XI secolo, dopo il crollo della dinastia maya. Questa tribù possedeva una cultura simile a quella atzeca ma con pesanti influenze maya: la loro economia si basava sulla coltivazione del granturco, attività questa praticata in molti centri, e la loro complessa realtà culturale comprendeva attività quali la scrittura in geroglifici, l’astronomia e le scienze matematiche.


Le conquiste spagnole presero il via nel 1525 con Pedro de Alvarado. Nel paese vennero avviate piantagioni di cotone, balsami e indigofere. Nel XVIII secolo le attività agricole attraversarono un periodo particolarmente fiorente, anche se il gruppo che controllava quasi tutto il territorio era costituito soltanto da 14 famiglie europee e i terreni erano coltivati dalla popolazione indigena, ridotta alla schiavitù, e dagli schiavi africani. Nel 1811 padre José Matías Delgado capeggiò una rivolta contro i dominatori spagnoli che tuttavia fu repressa velocemente. L’anno seguente, l’invasione della Spagna da parte di Napoleone incoraggiò le spinte riformiste: El Salvador ottenne l’indipendenza nel 1821. Tuttavia, ciò non portò ad alcun mutamento nell’amministrazione delle terre coltivabili, e nel 1833 gli indios, capeggiati da Anastasio Aquino, organizzarono una rivolta. Nel 1841, in seguito al dissolvimento della confederazione di stati che comprendeva El Salvador, Costa Rica, Guatemala, Honduras e Nicaragua, El Salvador divenne una nazione sovrana indipendente.


Questo paese è simile come atmosfera ad altri paesi del centro America, ma si distingue per il fatto di essere quasi totalmente vergine turisticamente. Potete girare tutto il paese anche in due settimane, ma potete anche prolungare la visita andando nei paesei vicini. In compenso questa zona è piena di locali dove potete ballare i ritmi latino-americani con gruppi misicali che si alternano a freneticamente


La pietanza quotidiana degli abitanti di El Salvador, il casamiento, è composta da riso e fagioli; un altro piatto molto diffuso è il pupusas, piatto a base di frumento e formaggio, fagioli o chicarrón (lardo di maiale fritto). I licuados (bibite a base di frutta), il caffè e le gaseosas (bevande analcoliche) si trovano dovunque. Il Tic-Tack e il Torito sono due superalcolici ricavati dalla canna da zucchero che ricordano la vodka; non sono consigliati per chi sta attento al proprio stomaco. Potrete mangiare discretamente soprattutto pesce e bere birra o rum.


Ricette


Cavolo sottaceto


Ingredienti


1 piccola testa di cavolo verde senza cuore affettato molto sottile,


1 piccola cipolla rossa affettata molto sottile,


1 carota media sbucciata e tagliata a rondelle fini,


1 tazza di ananas fresco affettato (facoltativo),


1 ½ tazza di aglio sminuzzato, ¾ di aceto bianco distillato,


¼ tazza di succo di ananas, sale e pepe nero macinato


Preparazione


Miscelare tutti gli ingredienti e mescolarli bene. Coprire.


Mettere in frigorifero per una notte mescolando occasionalmente. Si conserverà in frigorifero per circa 4 giorni.


Miscelare tutti gli ingredienti e mescolarli bene. Coprire.


Mettere in frigorifero per una notte mescolando occasionalmente. Si conserverà in frigorifero per circa 4 giorni.


Pupusas

(Tortillas salvadoregne ripiene)


Ingredienti


100gr di maiale salato o


pancetta affettata,


½ cipolla sminuzzata,


½ cucchiaino di cumino macinato,


1 cucchiaio d’olio,


3 tazze di farina,


1 ½ tazza d’acqua,


½ cucchiaino di sale.


Preparazione


Saltare il maiale salato, le cipolle e il cumino in olio fino a cottura del maiale e fino a che le cipolle siano trasparenti. Mettere da parte. Miscelare la farina e l’acqua insieme e creare un impasto soffice a mano o con un mixer. Se s’impasta a mano, continuare per 5 minuti fino a che diventi soffice. Tagliare l’impasto in 10 pezzi uguali e creare una pallina con ciascun pezzo. Stendere ciascuna pallina in un disco spesso circa 1 cm.


Mettere circa 1 cucchiaio di preparato di maiale nel centro di ciascun disco e piegare a metà per ricoprire il ripieno.


Ristendere ciascun pezzo a formare un disco di circa 15cm di diametro. Se fuoriuscisse un po’ di ripieno, non preoccupatevi è normale. Scaldare una padella a fuoco medio alto. Ungere la padella con un po’ d’olio e cuocere ciascun pupusa fino a che sia leggermente dorato da entrambi i lati. Ungere nuovamente la padella con olio per la cottura di un altro pupusa. Mettere nel forno caldo ad ultimare la cottura.


I pupusas possono essere farciti con diversi ingredienti. Alcuni suggerimenti: pollo o tacchino cotti; manzo macinato cotto; formaggio fresco o mozzarella (i salvadoregni usano il questo fresco o il formaggio casero); peperoncini verdi saltati. Curtido, una specie di insalata di cavolo, viene solitametne servita con i pupusas.


Quesadilla Salvadaoreña


 Ingredienti

1 tazza di farina,


1 tazza di zucchero,


1 tazza di panna acida,


100gr di Parmigiano (grattugiato),


3 uova,


1 piccolo panetto di burro,


1 cucchiaino di lievito,


semi di sesamo.


Preparazione


Miscelare il burro con lo zucchero. Aggiungere le uova una alla volta. Setacciare la farina e il lievito. Aggiungere al preparato di zucchero un po’ alla volta. Aggiungere la panna acida, il parmigiano e miscelare bene.


Ungere una teglia con del burro. Versarci il preparato in modo uniforme. Decorare con semi di sesamo. Infornare a 180° per 40/60 minuti.