Farina, la Davenport è troppo


AMELIA ISLAND (Florida, Usa)

. Meglio di Melbourne, meglio dell’Open d’Australia, quando era stata battuta in tre set da una grande Maria Sharapova. Anche questa volta Silvia Farina è stata costretta alla resa ma contro un’avversaria ancora più forte e per di più nella finale di un torneo prestigioso e tradizionale come quello di Amelia Island (585 mila dollari di montepremi sulla terra verde americana). Alla fine ha vinto la numero 1 del mondo Lindsay Davenport, come era nella logica delle previsioni, ma l’azzurra ha comuqnue giocato all’altezza della situazione dimostrando di valere ampiamente un posto tra le prime 10-15 giocatrici del mondo (con questa finale è risalita di 7 posizioni passando dal numero 24 al numero 17).


Il punteggio, 7-5 7-5 per la statunitense, indica alla perfezione quanto sia stata equilibrata la partita; da una parte la potenza e la classe di una tennista che resiste al vertice del ranking mondiale da diversi mesi nonostante l’assalto a turno di Amelie Mauresmo, Maria Sharapova e Serena Williams; dall’altra la determinazione e la resistenza di una campionessa che riesce a trovare sempre nuovi stimoli nonostante sia prossima ai 33 anni. “Se sono ancora sulla breccia da così tanto tempo – ha detto la Farina al termine dell’incontro – è soltanto perchè mi sento in grado di portare a casa partite come questa, o come quella contro Serena pochi giorni fa o come quella contro la Sharapova a Melbourne. Non credo di essere poi così lontana dall’ottenere un risultato importante in una grande finale. Alla classifica non guardo più come un tempo, ma è certo che tornare tra le prime 15-18 è sempre molto piacevole e stimolante”.


Alla vigilia del Masters Series di Montecarlo, che scatta lunedì, si sono conclusi i tornei di Casablanca e Valencia, rigorosamente su terra battuta. In Marocco ha vinto l’argentino Mariano Puerta, giustiziere in semifinale del nostro Volandri, che ha superato per 6-4 6-1 il connazionale Juan Monaco, numero 100 del mondo. In Spagna ha vinto il russo Igor Andreev, 21enne di Mosca, che ha piegato in finale l’idolo locale David Ferrer per 6-3 5-7 6-3.