Vogliamo un mondo pieno di luci e colori


ROMA- Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha partecipato al Campidoglio alla cerimonia pubblica a ricordo delle vittime delle mafie.


Il capo dello Stato, accompagnato dal segretario generale del Quirinale, Gaetano Gifuni, è stato accolto dal sindaco Walter Veltroni e dal presidente della Provincia Enrico Gasbarra.


E’ stato il momento più solenne della 10/a Giornata della memoria e dell’impegno del ricordo delle vittime delle mafie, promosse dalle Associazioni Libera e Avviso pubblico in collaborazione con il comune, la Provincia di Roma e con il patrocinio della Regione Lazio.


Piazza del Campidoglio era gremita di studenti romani e provenienti da tutte le regioni d’Italia. Dal primo pomeriggio, al microfono, davanti ai gonfaloni dei comuni, si sono alternati al microfono studenti, personalita’ pubbliche che hanno letto a turno i nomi delle 639 vittime della mafia dal dopoguerra ad oggi.


Nel corso della cerimonia di apertura allo stadio Flaminio con la presenza di circa 8mila studenti l’ applauso piu’ forte è andato a Peppino Impastato, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.


“Vogliamo crescere in un mondo pieno di luci e colori’’, c’era scritto su uno degli striscioni esposti dai ragazzi e poi su altri: “Peppino Impastato le tue idee camminano sulle nostre gambe’’, “Legalità e lavoro’’ e “Con don Puglisi per aiutare la gente per bene a camminare a testa alta’’.


Don Ciotti, la mafia é ritornata alla grande


“Siamo i testimoni diretti e sinceri che la mafia e le mafie sono ritornate, con strategie e modalita’, alla grande’’. Lo ha sottolineato il presidente di Libera, don Luigi Ciotti.


“Il nostro osservatorio – ha aggiunto – è quello dei gruppi che lavorano sul territorio: dalla Calabria alla Sicilia, dal Friuli al Piemonte. Bisogna tirare fuori le unghie tutti, ognuno per la sua parte. Altrimenti questi momenti hanno pochissima efficacia, bisogna lavorare in concreto’’.


Don Ciotti è tornato a sottolineare la necessità di accelerare i tempi per la confisca dei beni sequestrati ai mafiosi, un sistema che ha permesso anche a Libera di destinare terreni confiscati a cooperative agricole che permettono di dare lavoro a tanti giovani, specie del Sud.


“La legge deve essere snellita. Tra sequestro, confisca, destinazione e riutilizzo passano 10 anni. Ci vogliono tempi più brevi’’. “Per correttezza – ha continuato – devo dire che quello che si è ottenuto sinora si deve alla sana testardaggine di tanti bravi prefetti che lavorano in contesti molto difficili’’. Don Ciotti ha anche annunciato che, proprio sul tema della velocizzazione dei tempi per l’assegnazione dei beni confiscati, sarà siglato un protocollo d’intesa tra Libera, prefettura di Roma, Comune e Provincia di Roma e Regione Lazio. “Il prefetto di Roma – ha osservato don Ciotti – ha accolto subito la proposta in modo molto pratico, concreto e veloce’’.