Un giovanissimo novantunenne


ROMA- E’ morto a Tokyo il famoso architetto giapponese Kenzo Tange, celebre in tutto il mondo. Aveva 91 anni. Il decesso è avvenuto per insufficenza cardiaca. Tange era uno dei più grandi rappresentanti dell’architettura giapponese del dopoguerra.


‘’Ci sono ancora molte cose che vorrei portare a termine. Spero di non ripetere le cose che ho fatto… questa è la mia prossima sfida’’. A più di 90 anni Kenzo Tange conservava ancora intatta la fantasia e la progettualità del grande architetto testimone – e protagonista – del passaggio del Giappone dalle rovine del dopoguerra al benessere attuale. Il segreto era forse in quello che più spesso amava ripetere: ‘’ogni progetto è un trampolino per il successivo…’’.


Nato nel 1913 ad Osaka (così afferma il suo sito ufficiale), crebbe e studiò nella piccola città di Imabari nell’isola di Shikoku. Si laureò in architettura nell’Universita’ di Tokyo nel 1938 quando già si sentiva aria di guerra.


Nei successivi quattro anni lavorò nello studio di Kunio Maekawa, uno tra i più importanti discepoli di Le Corbusier, con il quale fondò una sorta di Werkbund giapponese. Nel 1942, in piena guerra, divenne professore all’Università della capitale giapponese dove restò fino al 1946. Del 1955-56 è il progetto per il Parco e il Centro della Pace a Hiroshima che è la sua prima opera significativa, mentre nel 1957 progettò il municipio di Tokyo. Influenzato dalle ultime opere di Le Corbusier, Tange pensò a lui nell’elaborazione del municipio di Kagawa (1958) per il quale usò anche la tradizione costruttiva giapponese. Mix che riprese ed approfondì in opere come il complesso Imabari a Shishoku (1957-1958) e per il palazzo degli uffici dell’agenzia pubblicitaria Dentsu ad Osaka nel 1959. Dopo una breve esperienza di insegnamento al Mit negli Usa, al suo rientro in Giappone nel 1960 realizzo’ il municipio di Kurashiki che suscitò molte polemiche poichè la costruzione, ipermoderna e svettante nel suo corpo centrale, si inseriva in un tessuto di casupole. Subito dopo si mise al lavoro per il piano urbanistico di Tokyo considerato forse la sua opera più importante: la città si espandeva lungo un asse rettilineo che, partendo dalla terraferma, si sviluppava attraverso l’intera profondità della baia. Del 1964 sono il centro culturale di Ninchan e le realizzazioni per le Olimpiadi di Tokyo (stadio coperto e palazzetto dello sport) che ne fecero uno degli architetti più noti al mondo.


Negli anni ’70-80-90 le opere di Tange riempiono le città di oltre 20 nazioni: si va dal grattacielo dell’Overseas Bank a Singapore, al progetto di ristrutturazione di Place d’Italie a Parigi, all’Istituto di architettura e Urbanistica di Orano in Algeria e nel 1987, a 74 anni, vince il “Pritzker Price”, prestigioso premio.


Senza dimenticare però le opere in patria come il Museo d’Arte Yokohama a Kanagawa o quelle, più antiche, per gli uffici della tv a Tokyo o per il centro di comunicazione della regione Yamanashi a Kofu, o ancora il complesso per il nuovo municipio di Tokyo. In Italia, tra l’altro, Tange progettò il centro direzionale di Bologna nel 1975 e quello di Napoli nel 1987 e lavorò per lo Sdo di Roma In molti dei suoi progetti c’è un tema ricorrente che Tange ha spesso ripetuto: ‘’l’architettura deve avere qualcosa che attragga il cuore degli uomini, ma anche forme di base, spazi e sembianze logiche…’’.