Salvaguardiamo la nostra cucina, i nostri talenti, i nostri prodotti


Caracas-Erano presenti molti dei migliori ristoratori italiani in Venezuela alla riunione che si è tenuta il 10 marzo presso “La Nuova Casa Vecchia“. Un incontro informale che ha avuto come obiettivo illustrare i risultati del ” Primo Convegno Internazionale dei Ristoratori italiani nel Mondo” tenutosi a Roma alla fine del 2004 su iniziativa del Ministro Tremaglia .Relatore il Dott. Ugo Raffa, consulente per il Ministero degli Italiani nel Mondo, uno dei piú vivaci promotori del progetto di rilancio, e di tutela, dei ristoranti italiani all’estero. Presenti tra gli altri Massimiliano Tremiterra, direttore dell’Ice, e Michele Buscemi, presidente del Comites. Commenta Ugo Raffa :


Di ristoranti italiani nel mondo ce ne sono tantissimi, ma bisogna esser sinceri: molti ristoranti, pur fregiandosi del marchio italiano, non hanno nulla a che vedere con la tradizione italiana, ecco perché è necessario tutelare la nostra identitá in cucina : una realtá d’eccellenza, che si è formata negli anni, fatta di qualitá e gentilezza. Un modo di fare ristorazione unico al mondo.


E difatti, ad ascoltare i dati del dott. Raffa, sembrerebbe ci siano 150.000 ristoranti che utilizzano il marchio italiano, ma di questi solo 65.000 propongono una ristorazione “all’italiana” e solo 32.000 possono essere considerati italiani al cento per cento. Tantissmi professionisti che, come sostiene il Ministro Tremaglia “hanno fatto conoscere al mondo intero la nostra cucina creando dal niente dei veri e propri templi del gusto. Il loro fatturato ammonta a 27 miliardi di euro, nei loro 60mila ristoranti sparsi per il mondo – 28.500 in Europa, 18.000 in America del Nord, 7000 in America del Sud e 8300 in Oceania, Africa e Asia – ricevono un miliardo di clienti


Diverse sono le iniziative che, in base all’ordine del giorno del Convegno sulla ristorazione, tenteranno di promuovere la buona forchetta nel mondo. Innanzitutto è stato creato il marchio “ristorante italiano“, una certificazione di qualitá che qualsiasi ristorante in qualsiasi parte del mondo puó volontariamente richiedere, a condizione che rispetti certi criteri stabiliti da una commissione tecnica . I criteri sono molto severi, forse troppo considerando le difficoltá di alcuni paesi, come il Venezuela, e riguardano vari aspetti : prevalente uso delle materie prime provenienti dall’Italia, rispetto delle tradizioni, sistemazione idonea del ristorante. Parallelamente a questo marchio, verrá organizzata una banca dati dei Ristoratori Italiani, intesi come singole persone, non come ristoranti, e ad ognuno di questi “eroi della cucina” verrá concessa una “stella d’identitá” (il nome francamente è un po’ bruttino), per riconoscere i loro meriti, per l’impegno e l’amore che li lega alla diffusione dei sapori mediterranei. Infine saranno concesse borse di studio a chi volesse approfondire la cucina italiana, e firmata una convenzione Rai per trasmissioni culinarie.


Questa iniziativa trova il pieno appoggio dei ristoratori italiani in Venezuela, che sono in cerca anche di risposte per alcuni problemi che si trascinano da qualche anno a questa parte, come la difficoltá di reperire materie prime italiane, e l’aumento dei costi anche al causa del controllo cambiario ( per il vino, ad esempio, non è previsto la possibilitá di ottenere liquiditá, ma si vocifera che questo blocco presto cambierá). Problemi che hanno messo tanti ristoratori dinanzi ad una scelta difficile: mantenere la qualitá elevata e perdere clienti, considerando i costi in salita, o mantenere la clientela e perdere un po’ in qualitá? Scelte non facili, senza dubbio.


Il direttore dell’Ice, Massimiliano Tremiterra garantisce una pieno appoggio all’iniziativa, ricordando come il suo Istituto abbia giá avviato un censimento della ristorazione :


– La ristorazione è stata sempre trascurata, nonostante sia uno dei settori piú significativi perché permette di far conoscere, e poi esportare, diversi prodotti italiani. Abbiamo intrapreso varie iniziative nel settore culinario. Durante il Festival Italiano, grazie alla collaborazione di Slow Food, abbiamo promosso i prodotti toscani, al prossimo festival l’attenzione invece sará sulla Sardegna, e le diró di piú: in Venezuela l’interesse che abbiamo registrato è stato altissimo, davvero confortante.


Anche Michele Buscemi, presidente del Comites appoggia appieno l’iniziativa


Come Comites difendiamo senza esitazioni tutto quello che va a beneficio della ristorazione italiana; potremmo dare il nostro appoggio proponendo finanziamenti per corsi di formazione in Italia, tirocini su come devono essere utilizzati i prodotti italiani.Non c’è alcun dubbio: la ristorazione è un settore fondamentale.


E difatti , assieme all’arte, alla lingua, alla moda, la cucina è il quarto pilastro dell’italianitá nel mondo, sarebbe un peccato perdere un tale patrimonio di bontá, in tutti i sensi, per tutti i palati