Non lasciate che una voce si spenga


La rivista Incontri, bimestrale in lingua italiana che compie il suo 34 anniversario, non vive giorni felici, c’è aria di crisi, i conti sono in rosso ed il numero di novembre-dicembre è bloccato. La presidenza è passata da 6 mesi nelle mani di Padre Giuseppe Cogo, una vita, la sua, di missionario al servizio degli immigrati italiani: 30 anni a New York, 10 a Boston, oltre alla guida del ACIM, il Comitato Americano per l’Emigrazione Italiana. Qui in Venezuela deve ricominciare da zero, non conosce lo spagnolo, e subito è stato immerso nel spinosa questione di dover rilanciare una rivista che sta morendo . Ma lui, abituato da 40 anni di esperienza a muoversi tra le comunitá emigranti, e a non abbattersi mai, ha le idee ben chiare ed è proprio per questo che il 9 marzo ha convocato una riunione a cui sono stati invitati tutti gli esponenti di spicco della comunitá italiana in Venezuela, appartenenti ad associazioni regionali, al Comitas, alla Faiv, della villa Pompei. Doveva esserci anche il Console Generale Colaceci, che peró non è arrivato. Padre Giuseppe traccia con voce pacata e sicura l’unico futuro possibile per Incontri, l’unica via d’uscita :


– Abbiamo bisogno di piú collaborazione da parte della comunitá italiana, è necessario che la vedano come la propria rivista .


Per ritornare in auge sembrerebbe necessario attivare un circolo virtuoso: le varie associazioni prendono a cuore la rivista, questa diventa la loro voce, aumenta la qualitá delle notizie, aumentano gli abbonamenti, aumentano gli inserti pubblicitari, si esce dalla crisi, la rivista è salva ( e sarebbe salva una delle poche voci in italiano ancora presenti qui).


Non solo un semplice aiuto economico, o di sponsorizzazione, ma un vero e proprio ruolo attivo delle varie associazioni italiane, che dovrebbero partecipare alla direzione della rivista. Sempre padre Giuseppe aggiunge:


La linea editoriale non cambierá, peró dovremmo diventare una vera e propria voce della comunitá. Adesso vendiamo 2500 copie, e lo diffondiamo attraverso le parrocchie,e gli abbonament, bisogna fare di piú.


L’idea viene espressa, e approfondita, da Franco Soressi, ex-segretario della Cavenit e attivo nelle Acli in Venezuela, che probabilmente avrá un ruolo di spicco nel rilancio del bimestrale.


Bisogna formare – sostiene Soressi – una nuova giunta direttiva in cui “i laici”, ossia le associazioni, entrino dalla porta principale, con un ruolo attivo, cioè proponendo , impegnandosi, e decidendo del futuro della rivista, una svolta che apra anche a nuove forze piú giovani.


Ma non va posta al margine un’altra esigenza emersa dal dibattito, ossia una maggior “professionalizzazione“. Un bimestrale, infatti, ha bisogno di professionisti che ne curino i contenuti, che provvedano alla distribuzione, alla promozione; fino ad ora ha mantenuto una impronta volontaria, ma questo è diventato un eccesso controproducente; da dietro le quinte ci dice una signora :


La mia domestica si occupava degli abbonamenti, mio figlio si occupava della pubblicitá.


E i risultati non potevano che lasciar a desiderare: un bimestrale pieno di notizie tratte da agenzie di stampa, che stentava a riempirsi di contenuti, diagrammato da una sola persona, e che alla splendida carta lucida non combinava altrettanta qualitá di contenuti. Il cammino verso una maggior professionalitá, e verso un ingresso di forze nuove nella giunta direttiva , non convince peró molti dei presenti Il primo ad esprimere i propri dubbi è Giorgio Mazzucchelli della Villa Pompei, seguito da Lidia Bruttini, della Cavenit, e da Annamaria Fiore dei Comitas.Vengono sollevati dubbi sull’ingresso nella giunta direttiva di associazioni esterne, che inevitabilmente snaturerebbero la rivista (dei Padri Scalabriniani), cosí come non convince il discorso sulla professionalizzazione, perché si vorrebbe mantenerne la natura principalmente volontaria. In definitiva si teme che si trasformi la rivista in un grosso affare per alcuni, resistenze che Padre Cogo aveva previsto ( che siano resistenze alla modernitá?), ma che è convinto di superare grazie allo slancio di comunitá che, anche anche quando litiga, lo fa col cuore e alla fine si mostra sempre generosa . Mazzucchelli obietta:


Bisognerebbe lasciare la rivista cosí com’è, senza l’ingresso di esterni, e ognuno di noi si potrebbe impegnare ad appoggiarla: noi, della Villa Pompei, possiamo garantire un certo numero di abbonamenti. Ma come potrei fare io, che ho da pensare a tutti quelli anziani, a a partecipare attivamente alla rivista?


Infine va registrato l’appoggio incondizionato di Michele Buscemi, rappresentante del Comites , mentre forti critiche vengono sollevate per l’assenza del vicepresidente di Incontri Vittorio Fioravanti, e di altri esponenti dell’amministrazione, espresse soprattutto da Annamaria Fiore :


In una riunione cosí cruciale è assurdo che non siano presenti.


Al di lá delle idee differenti sul futuro, quel che è certo è che nessuno si tirerá indietro davanti alla crisi: una voce che chiede aiuto è una voce che rischia di spegnersi, è una voce che va sostenuta senza esitazioni.