Gol fantasma Chievo poi Olivera aggancia il Milan


VERONA- Non c’è tranquillità per questa Juve, stanca, che riaggancia il Milan a quattro minuti dalla conclusione di un incontro sterilmente dominato a metà, (la prima parte della partita), virtualmente perso su missile di Pellissier che spedisce pallone sotto la traversa e si concretizza in un gol che Paparesta da Bari e il suo collaboratore Papi giudicano un ectoplasma e infine vinto su zampata di Olivera suggerita da uno svarione di Ibrahimovic e da un tocco errato di D’Anna.


Il sacco delle polemiche rimane dunque sempre aperto per i bianconeri che arpionano i tre punti a un Chievo affatto demeritevole e avanzano in classifica a dispetto del fiato corto rimasto dopo l’impegno di Coppa.


Per i veronesi della diga è buoi pesto ora in classifica: pur consapevoli che non sono queste le partite sulle quali costruire la salvezza (Verona giuravano da giorni di dover combattere su tre fronti: Juve, arbitro e pubblico bianconero) i gialloblù un pensierino a uscire indenni dallo scontro con Mà ama lo avevano certo fatto soprattutto nel secondo tempo quando l’innesto di Cossato al posto di un evanescente Zanchetta aveva garantito spinta idee e vivacità di gioco.


Ma così non è andata e ancora una volta si torna a tirare per la giacchetta i direttori di gara.


Una gara comunque difficile per entrambe le squadre che pur si presentano al fischio d’avvio con ciò che il convento delle energie da una parte e dell’infermeria dall’altra passa.


L’ultima rifinitura prima della partita non toglie i dubbi a Beretta sul reparto offensivo: lo stato di salute di Brighi e Cossato non convince il tecnico che manda la coppia in panchina.


Davanti c’è solo Pellissier con Zanchetta alle spalle pronto a rinforzare a sua volta un centrocampo già imbottito a sufficienza.


Capello rinuncia inizialmente a Ibrahimovic ma non al tridente chiamando Del Piero dal primo minuto a fianco di Zalayeta e Trezeguet.


C’è tanta Juve nel catino del Bentegodi: in campo perchè i bianconeri partono a testa bassa, forse troppo, determinati, ma inutilmente, a chiudere subito il discorso.


Sugli spalti dove il coro dei tifosi della Signora non lascia una nota alle voci bianchi dei chissà perchè ammutoliti tifosi di casa.


La Juve sfrutta immediatamente il maggiore peso specifico.


Emerson detta i tempi di una pressione costante sin dal primo giro di lancetta e Del Piero, probabilmente con sua stessa meraviglia, si ritrova a cavalcare su sterminate praterie.


Sue le prime due incursioni bianconere nei primi quattro minuti.


Ci vuole un quarto d’ora perchè il Chievo trovi la strada verso Buffon.


Luciano, che si ricordà solo nella ripresa di esserè Eriberto, mette al centro dove Potenza rimedia un tiro debole.


Nessun allarme per la retroguardia bianconera ma una iniezione di coraggio per i gialloblù che alzano il raggio d’azione.


Beretta ci mette del suo per rimediare. Fuori Zanchetta e dentro Cossato.


Tutta unþaltra musica: tanto è vero che il Chievo va in vantaggio, salvo contrordine dei direttori di gara. Al 5′ della ripresa:


Pellissier servito da Luciano lascia partire un missile terra-aria che picchia violentemente sotto la traversa e finisce oltre la linea di porta.


Gialloblu’ dall’esultanza alla protesta in meno di un nanosecondo perchè il gol lo vedono loro, la moviola ma non Paparesta nè tanto meno il suo collaboratore Papi.


Mentre si fa baritonale, questa volta si, il coro dei tifosi di casa contro gli avversari, gli animi si scaldano.


Ne fa le spese la difesa di casa che si distrae nel momento decisivo consentendo a Olivera di segnare il gol che vale tre punti e che per il Chievo sa di beffa.


Poi pagano le conseguenze del nervosismo che cresce a dismisura Potenza e Olivera spediti ai box dopo un incontro ravvicinato nel quale mancavano solo i guantoni.


CHIEVO-JUVENTUS 0-1


 Chievo (4-4-1-1): Marchegiani 6,5, Potenza 6, Mandelli 6, DþAnna 6,5, Lanna 6, Luciano 6,5, Sammarco 6, Baronio 6 (40þ st Brighi sv), Zanchetta 5,5 (1þ st Cossato 6,5), Semioli 6 (31þ st Franceschini sv), Pellissier 7 (34 Marcon, 27 Moro, 20 Fusani, 11 Amauri). All.: Mario Beretta 6.5. Juventus: (4-3-3): Buffon 6, Zebina 6, Thuram 6, Cannavaro 6, Zambrotta 6,5, Camoranesi 6, Emerson 7, Blasi 6,5, Trezeguet 5,5 (13þ st Ibrahimovic 6), Zalayeta 6, Del Piero 7 (31þ st Olivera sv). (12 Chimenti, 7 Pessotto, 3 Tacchinardi, 4 Montero, 18 Appiah. All.: Fabio Capello 6



Arbitro: Paparesta di Bari 5.5



Rete: nel st 42’ Olivera


Angoli: 5-1 per la Juventus Recupero: 2’e 4’ Espulsi: al 44’ st Olivera e Potenza per reciproche scorrettezze. Ammoniti: Camoranesi, Zebina, DþAnna, Cossato per gioco falloso. Spettatori: 24.514 per un incasso di 557.018,69 euro.



IL GOL: 42’ st: Ibrahimovic liscia in piena area, la difesa veneta respinge corto, arriva Olivera che insacca di potenza.


Gianluca Zambrotta:

“Era una partita difficile, il Chievo è una buona squadra, che corre tanto. Per fortuna siamo riusciti a fare gol nel finale e conquistare tre punti importantissimi per la classifica e anche perché ci permettono di proseguire la striscia positiva iniziata a Roma e continuata in Champions League contro il Real”



Luciano Moggi allarga le braccia quando vede in tv le immagini del gol fantasma di Pellissier, decisivo per l’esito di Chievo-Juve; ”Era un tiro violento – dice ai microfoni della Domenica Sportiva – che e’ difficile da vedere anche per gli assistenti. Sono casi fortuiti e anche un po’ fortunati che non guastano certe volte. Tante volte si parla di sensori sulla porta. Oggi e’ andata bene alla Juve, godiamoci quanto e’ successo, ma non vorrei fare commenti inopportuni. Sensori sulla porta sarebbero di utilita’, del resto pero’ il secondo balzo e’ venuto completamente fuori per cui non era facile”. Per quanto riguarda l’espulsione di Olivera Moggi la pensa cosi’: ”Ha reagito male ma era stato provocato, saremo i primi a dirglielo nei modi particolari. Ci parleremo”.