Nasce il MAF in vista delle elezioni del 2006


CORDOBA – Pluralismo, democrazia e partecipazione. Sono i principi su cui si dichiara fondato il Movimento Associativo Federativo, MAF, organizzazione politica, indipendente e trasversale nata nella Circoscrizione Consolare di Cordoba, in vista delle elezioni parlamentari del 2006.


Il movimento, secondo il Grand Ufficial argentino Vittorio Vargiu, «si apre a tutta l’Argentina, l’America e il mondo, per sommare la volontà di persone che vogliano radunare gli sforzi volti a raggiungere un’azione coordinata ed effettiva, in beneficio della comunità italiana in emigrazione».


Il MAF ha stilato una Dichiarazione di principi, attraverso la quale ha evidenziato la propria ideologia politica e i propri intenti.


«Il nostro movimento – si legge nel testo del programma – si propone, attraverso la rappresentazione degli italiani residenti in America Meridionale, di accrescere e rinvigorire i legami che li uniscono all’Italia, attraverso l’impulso di politiche che ne garantiscano i diritti come cittadini e ne promuovano il benessere».


Tra i punti principali previsti, la rappresentatività e i diritti politici degli italiani all’estero, ai quali deve essere permesso «il diritto di eleggere rappresentanti nelle diverse istanze di decisioni locali e nazionali». La Dichiarazione prevede inoltre «l’ampliamento dei criteri per conferire la cittadinanza italiana ai discendenti d’immigranti, così come il riconoscimento del pieno diritto dell’origine italiana, anche quando non sia possibile stabilire legalmente la cittadinanza».


«È necessario – si legge ancora nel Programma – pensare e mettere in marcia una ristrutturazione della rete consolare in America Latina, al fine di renderla adatta alle esigenze dei nuovi tempi, che domandano efficienza ed efficacia nell’attenzione».


In materia di lingua e cultura italiana, il MAF dichiara che «il lavoro da sviluppare si presenta su due fronti: all’interno dell’Italia, diffondendo la storia dell’emigrazione al fine di creare conoscenza sull’appartenenza degli emigranti alla comunità italiana mondiale; e nelle comunità all’estero, consolidando i mezzi per lo studio della lingua e l’impulso d’iniziative che si propongano riacquistare la cultura dei suoi antenati».


La Dichiarazione presta attenzione anche al problema della previdenza sociale e sanitaria, per cui si rende necessaria «l’inclusione degli italiani residenti all’estero in materia di pensioni e assistenza, specialmente nei casi di situazioni d’indigenza o di esclusione».


Altri temi trattati nel Programma, formazione professionale ed impiego, mezzi di comunicazione ed informazione; il ruolo dei giovani, della donna e dell’associazionismo.