Cresce in Italia l’occupazione femminile


Roma – Nel 2004 il tasso di occupazione femminile ha raggiunto il 45,1%: dal 2000 al 2004 “le donne ooccupate sono aumentate di oltre 700 mila unita’, mentre l’incremento per gli uomini è stato di circa 570 mila unità nello stesso periodo”. E’ quanto si legge in un comunicato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che, in occasione della celebrazione della giornata della donna, ha ricordato la difficoltà del mercato del lavoro italiano a includere la componente femminile.


“Ciò – aggiunge la nota- è stato ragionevolmente causato dalla carenza di servizi di cura all’infanzia e dalla difficoltè per le donne – fino alla legge Biagi – di ottenere tipologie contrattuali capaci di conciliare tempo di lavoro e tempo per la famiglia. La Legge Biagi ha infatti introdotto i contratti di inserimento e riregolato i contratti a orario modulato con particolare riguardo a quelli a tempo parziale, in aderenza alla normativa comunitaria, agevolando la reciproca adattabilita’ tra imprese e lavoratori”.


Vi è tuttavia “una significativa inversione di tendenza, utile ad indicare che la strada intrapresa è giusta e che anzi questo percorso deve essere accelerato”.


L’incremento dell’occupazione femminile – continua la nota del Ministero del Lavoro – “è stato favorito da un aumento della partecipazione delle donne in tutte le fasce ad eccezione di quelle giovanissime (15-24)” e delle “over 65. Le ragazze, infatti, registrano uana maggior permanenza nei cicli di istruzione e formazione” e tale crescita “delle giovani diplomate e’ piu’ sensibile nel Sud (+3,8%)rispetto al Centro-Nord (+1,7%)”.


In tema di conciliazione tra i tempi del lavoro e quelli per la famiglia, nel corso delllo scorso anno il Ministero del Lavoro – si legge ancora nel comunicato – ha avviato “una serie di interventi di sostegno a progetti aziendali”, per valorizzare “le potenziali offerte dalla Legge Biagi,sia in termini di contratti (part time e job sharimg) che di gestione flessibile del tempo e delle modalità di organizazzione del lavoro”, finanziando “60 progetti (legge 53/00) in tema di flessibilità organizzativa a favore della conciliazione dei tempi, con un incremento di circa il 30% rispetto all’anno precedente”.