Fini oggi riferirà in aula alla Camera


Roma – Oggi sarà il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, a riferire in aula alla Camera sulla vicenda che ha visto la liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena e l’uccisione dell’agente del Sismi, Nicola Calipari. Seguirà un dibattito e interverranno tutti i gruppi parlamentari.


Mercoledi’ 9 marzo, sarà invece il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a riferire sulla vicenda. Il suo intervento è previsto per il pomeriggio, ma non e’ stato fissato ancora un orario.


– Il ministro Fini domani deve spiegare alla Camera il mistero del quarto uomo – Paolo Cento, deputato Verde e vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio, chiede chiarezza sul caso della morte di Nicola Calipari e precisa:


– Spero che il ministro degli Esteri non sia vago: nelle prime ricostruzioni – ricorda infatti Cento – tre agenti sono rimasti feriti, uno di loro si getta sul corpo della giornalista e muore. In seguito – prosegue – si è parlato di un solo ferito, oltre Giuliana, e di Nicola Calipari, colpito a morte. Che fine ha fatto l’uomo che venerdì sera era in gravi condizioni all’ospedale di Bagdad, colpito al polmone? Questo punto – conclude l’esponente dei Verdi – deve trovare una chiara risposta già nell’informativa del ministro Fini.


Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ricevuto a palazzo Chigi l’ambasciatore americano Mel Sembler. E’ la seconda visita di Sembler al Premier dopo quella di venerdì scorso, quando il rappresentante del governo Usa fu convocato d’urgenza per chiarimenti sulla morte di Nicola Calipari.


A quanto si apprende, all’incontro fra Silvio Berlusconi e l’ambasciatore americano Mel Sebler a palazzo Chigi hanno preso parte anche il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, e il sottosegretario Gianni Letta.


Non è escluso che Sembler – accompagnato da funzionari Usa con voluminose cartelle sotto il braccio – abbia fornito al governo italiano qualche primo elemento utile per ricostruire la dinamica di quanto accaduto sulla strada per l’aeroporto di Baghdad.