Roma (NIP) – Sono state le note dell’Inno di Mameli a riempire, per prime, la sala Conferenze Internazionali della Farnesina, dove si è riunito il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Ad augurare un buon lavoro a tutti i presenti è stato il Sottosegretario Roberto Antonione, che ha preso la parola per rendere nota la relazione sulle attività del Governo verso gli italiani nel mondo.
Subito, un accenno all’importante azione diplomatica svolta dal MAE (Ministero Affari Esteri) in occasione della terribile tragedia che ha investito il Sud Est asiatico. Nel gestire quella grave situazione di emergenza, il Ministero ha da subito attivato la sua Unità di Crisi per sollecitare e permettere il rimpatrio dei connazionali, offrire un sostegno alle popolazioni locali e ai connazionali stabilmente residenti in quell’area, dare un supporto a quanti si siano ritrovati in condizioni di indigenza economica.
– Questo – ha detto Antonione – ha fatto sì che molte Nazioni europee abbiano guardato all’Italia come a un esempio da seguire.
Il Sottosegretario ha poi proseguito garantendo il pieno impegno del Governo nel
fornire una risposta alle problematiche legate all’Anagrafe. Gli italiani residenti all’estero – ha riferito Antonione – sarebbero stati “quantificati” in 4 milioni, contro i 3 milioni e mezzo dichiarati dal Ministero degli Interni. In altre parole, 2.7 milioni di posizioni allineate contro il milione e 900 mila del 2003. Tradotto in percentuali: “65.5 per cento degli schedari consolari e il 77.7 dell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero)”.
Si dimostra ora necessario procedere a verifiche sui “solo MAE” e “solo Ministero degli Interni”, ovvero su quelle posizioni che risultati presenti solamente in uno dei due elenchi e che non hanno ancora visto un allineamento.
Malgrado la data non sia ancora stata definita, il prossimo banco di prova – dopo il referendum del 2003 e le elezioni per il rinnovo dei Comites (Comitati degli Italiani all’Estero) – sarà l’appuntamento referendario sulla fecondazione assistita, quando gli italiani nel mondo saranno chiamati ad esprimere il loro parere su una materia estremamente delicata.
Antonione – trovando concorde anche la relazione del Comitato di Presidenza, letta dal Segretario Generale del CGIE Franco Narducci – ha poi fatto cenno alla revisione della legge 153, per la quale sarebbe stato approntato un documento che «fonde» le bozze presentate dalla Commissione Scuola e Cultura del CGIE e quella elaborata dal tavolo interministeriale MAE-Ministero degli Interni. I punti salienti sono la trasformazione dell’attuale sistema di contributi ad un sistema di finanziamento degli enti gestori; il rafforzamento del ruolo dei dirigenti scolastici con la designazione, presso l’Ufficio consolare nella cui circoscrizione si svolgano le attività, di un dirigente scolastico «per lo svolgimento delle funzioni di coordinamento e di assistenza tecnica»; la stipula di convenzioni con le autorità straniere; la stesura degli interventi secondo i singoli Piani Paese; la certificazione delle attività e degli interventi di formazione che si servirà della cooperazione di enti e associazioni di diritto privato locale (Enti Gestori).
E, a proposito di cultura italiana nel mondo, dalle righe lette dal Segretario Narducci emerge la necessità di istituire un Osservatorio politico della Lingua Italiana
Un cenno anche alla riforma della Legge sulla Cittadinanza, di cui attualmente esistono tre disegni di legge, e allo sforzo elargito con passione dal Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia “per dare voce all’Altra Italia che vive nel mondo”.
E’ poi toccato ai rappresentanti del Parlamento presenti in sala prendere la parola. Il primo è stato Valerio Calzolaio (DS alla Camera), che ha incentrato il suo intervento sullo stato attuale dell’Anagrafe.
– Le cose non vanno bene – ha esordito, contraddicendo le premesse positive portate nella relazione di Governo – . Occorre un impegno straordinario, anche perché abbiamo chiesto con forza di poter conoscere lo stato dell’allineamento. Uno stato, però, suddiviso per Paese e per circoscrizione consolare, in modo da approntare soluzioni ad hoc per ciascuna realtà.
E’ poi salita sul pulpito la Senatrice Ida D’Ippolito (Forza Italia), che ha immediatamente etichettato il suo intervento come «terzo»:
– Il mio obiettivo – ha detto – è quello di ascoltare priorità ed esigenze, malgrado non si possano sottacere i meriti del Governo nel portare a casa, ad esempio, la legge del voto per gli italiani all’estero.
E proprio la legge sul voto ha occupato gran parte dell’intervento della deputata Sesa Amici (DS-U), che ha sottolineato come “quel provvedimento debba poter essere esercitatile, a fronte di una pulizia dei dati e la correzione degli errori negli indirizzari”.
A portare il proprio saluto è stato anche il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, Umberto Vattani.
Sempre nel corso della assemblea hanno preso la parola i Consiglieri Gianni Farina, Carlo Consiglio, Luciano Neri e Alberto Bertali. Il primo, rappresentante eletto per la Francia, si è rivolto alla platea in merito alle consultazioni referendarie .
– Dovremo esserci anche noi, a votare per corrispondenza su temi delicatissimi per l’intera umanità – e alla necessità di difendere l’italiano che, a suo parere, ha raggiunto ultimamente i «picchi in giù» di una Hiroshima culturale.