Preoccupazione e polemiche al CGIE


Roma – Una mattinata in gran parte dedicata alla «questione AIRE» per la prima sessione quotidiana di lavori della Plenaria GCIE. Questo, infatti, l’argomento più scottante dibattuto dalle commissioni tematiche, ma anche dal Ministro degli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia.


Hanno, però, aperto ufficialmente il dibattito Aldo Lorenzi, Vicepresidente della II Commissione tematica per Sicurezza e Tutela Sociale e Franco Santellocco, Presidente della V Commissione per Formazione, Impresa, Lavoro e Cooperazione.


Il primo ha affrontato lo spinoso problema della previdenza sociale e dell’assistenza sanitaria per gli italiani all’estero, ripresa poi successivamente dal consigliere Pasquale Mestico, il quale ha ampiamente sostenuto la necessità di dare avvio ad uno studio del profilo assistenziale e sanitario delle strutture che servono gli italiani nei diversi Paesi esteri. Condizione imprescindibile per iniziare a risolvere le gravi carenze assistenziali che coinvolgono i nostri connazionali all’estero.


Santellocco invece ha fatto il punto sulle difficoltà commerciali Italia-Estero. Chiede perciò un coinvolgimento dei Comites e del CGIE per il potenziamento del settore export per mettersi così ai ripari dalla perdita di competitività del mercato, ma anche una cooperazione tra enti pubblici e privati per incentivare il Made in Italy e le attività degli imprenditori italiani all’estero.


E’ poi la volta di Carlo Erio, Presidente della VII Commissione Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove, che ha ribadito la necessità di attuare «politiche di formazione adeguate per i migranti» di nuova generazione. Un intervento più mirato e capillare delle Regioni italiane potrebbe inoltre, secondo Erio, promuovere importanti attività di formazione linguistica, mentre sostiene che la nomina di un giovane referente territoriale, che collabori con i Comites locali, potrebbe permettere una maggiore conoscenza del tessuto sociale e lavorativo in cui queste strutture operano .


La Segretaria della IV Commissione, Anna Pompei , ha messo invece in risalto l’importanza di dare finalmente vita al già noto Osservatorio Donne, oltre alla necessità di combattere, con la collaborazione del CGIE, ogni fenomeno di mobbing che possa minare la libertà e la dignità delle donne sul posto di lavoro.


Ma da tematiche socio-economiche, si è passati subito ad affrontare, attraverso svariati e polemici interventi, la questione dell’anagrafe per gli italiani all’estero. Anche il Ministro Plenipotenziario Adriano Benedetti, Direttore della Direzione Generale Politiche Migratorie e Italiani all’Estero del MAE, ha confermato la nuova disponibilità finanziaria destinata alle sedi consolari dalla Finanziaria 2005 e quella disposta grazie all’attivazione del Ministro degli Affari Esteri Gianfranco Fini e dal Ministro Mirko Tremaglia.


Desta invece preoccupazione l’anticipata conferma di Benedetti dell’impossibilità di migliorare ulteriormente la discrepanza tra le due anagrafi – consolare e comunale – in vista delle prossime consultazioni politiche. Un divario che coinvolge circa 1.3 milioni di persone in tutto il mondo. Dato confermato anche dal successivo intervento «tecnico» del vice Prefetto Anna Di Stefano, nonostante i significativi progressi di aggiornamento delle banche dati fatti negli ultimi due anni.


Il Ministro Benedetti si è poi reso disponibile ad avviare un «sondaggio campione» su almeno 3 mila «posizioni» vacanti all’estero, per sondarne la natura e cercare di fare chiarezza sul loro mancato inserimento in una delle due anagrafi, e arrivare in fine a un loro successivo inserimento della posizione accertata nelle liste elettorali di riferimento.


La Di Stefano infine ha anticipato la prossima realizzazione di un «opuscolo informativo» in merito all’obbligo di iscrizione all’AIRE per i cittadini italiani presenti all’estero e ai conseguenti diritti che derivano da tale pratica, oltre, naturalmente, a quello del nuovo voto per corrispondenza.


E proprio la difficile «problematica dell’allineamento» ha animato gli interventi di numerosi consiglieri CGIE. Primo tra tutti, Carlo Consiglio della III Commissione, che chiede al Ministro Benedetti più informazione per i membri dei Comites e del CGIE sull’aggiornamento dell’anagrafe e sui capitoli di spesa previsti per la prossima campagna pubblicitaria elettorale.


Norberto Lombardi, della IV Commissione, ha invece sottolineato la preoccupante lentezza con cui sono state svolte le analisi delle anagrafi consolari e comunali e la necessità di informare gli italiani all’estero, non solo sulle modalità tecniche di voto, ma anche sulle sue caratteristiche contenutistiche.


Mario Tommasi, Presidente della III Commissione Diritti Civili, Politici e Partecipazione, ha espresso poi alla presenza del Ministro Tremaglia, il suo disappunto per la scarsa informazione in merito ai dati analizzati dal MAE , rilevando la preoccupante presenza di un 20-30 % di indirizzi sbagliati, schede di dubbia credibilità e l’assurda registrazione nelle liste di nominativi di persone ormai defunte. Richiede inoltre l’istituzione di un’anagrafe unica, basata su quella della più affidabile rete consolare.


Luciano Neri, della I Commissione tematica, si riallaccia al tema della difesa della Legge 459 , per cui Il Ministro Tremaglia ha esortato i membri del CGIE a «battersi» per preservare il suo valore e il suo mantenimento.


Alberto Bertali, V Commissione, ha sottolineato come le maggiori discrepanze in materia di anagrafe si registrino in Argentina, Brasile e Germania ed esorta i membri CGIE ad analizzare le possibili motivazioni che hanno portato a questa grave situazione.


Denuncia la situazione latinoamericana anche il consigliere Claudio Pieroni, I Commissione, secondo cui i Paesi dell’America Latina sono i più colpiti da gravi discrepanze e perciò «meritano un’attenzione speciale».


Preoccupazione anche da parte dei consiglieri Gian Luca Lodetti, Tommaso Conte e Silvana Mangione, che, in generale, sembrano reputare ormai tardivi gli interventi sull’AIRE , o almeno non in grado di portare alle urne un numero congruo di effettivi elettori italiani all’estero