Sempre attive le «cellule del radicalismo islamico»


Roma – In Italia continuano ad essere attive «cellule del radicalismo islamico, quasi sempre composte da soggetti preparati ideologicamente e militarmente nei campi di addestramento in Afghanistan che si dedicavano al reclutamento e all’invio di mujaheddin verso aree di conflitto interetnico».


Ad affermarlo sono i servizi di informazione e sicurezza nella relazione semestrale al Parlamento. Il monitoraggio di queste cellule – «teso ad evitare infiltrazioni integraliste, che rappresentano un vulnus per la stessa comunità di fede musulmana» e sono di «ostacolo alla integrazione» – ha permesso di «evidenziare elementi maghrebini, specialmente d’origine marocchina, prevalentemente concentrati nelle regioni settentrionali”