Un approfondimento


Il Consolato Generale d’Italia a Caracas lancia una campagna di sensibilizzazione per l’aggiornamento dell’anagrafe consolare. Quello dell’ iscrizione nell’ “anagrafe consolare” è semplicemente un primo passo con cui si attiva “la macchina burocratica “, che dopo vari passaggi, porta al riconoscimento del diritto al voto dell’italiano all’estero . Il prossimo appuntamento elettorale, che sembrava dovesse essere quello delle elezioni politiche del 2006, sará invece anticipato, dopo l’approvazione da parte della Consulta Costituzionale del referendum sulla fecondazione assistita.


Cerchiamo di far chiarezza spiegando quali sono i passaggi tecnici (tre) che trasformano un italiano all’estero in un italiano con diritto di voto.


Innanzitutto l’italiano residente all’estero ha l’onere di comunicare al Consolato la propria presenza sul territorio straniero. Il Consolato, dopo aver ricevuto la comunicazione e aver proceduto all’iscrizione nell’ Anagrafe Consolare (primo passo), invia al Comune di provenienza l’avvenuto l’avvenuto cambio di residenza. A questo punto la palla passa in mano al Comune (secondo passo) che deve procedere all’iscrizione del cittadino residente all’estero nell’ AIRE ( anagrafe italiani residenti all’estero), e alla cancellazione dall’APR ( anagrafe della popolazione residente). Solo dopo questo atto, che puó tardare a seconda dell’efficienza di ciascun Comune, il residente all’estero potrá esercitare il diritto di voto a. L’avvenuta registrazione all’AIRE verrá notificata dal Comune al Consolato (terzo passo), che di conseguenza informerá il cittadino .


Tre mesi prima dell’elezioni il Ministero degli Interni organizza un AIRE centrale ( la somma aritmentica di tutti gli Aire comunali). L’ Aire centrale è l’elenco ufficiale, indiscutibile, dei vontanti all’estero. Contemporaneamente anche il Ministero degli Esteri crea un elenco, ma degli iscritti all’anagrafe consolare ( ricordate, il primo passo).Chi è iscritto solo all’anagrafe consolare, e non all’aire ( solo MIN in gergo tecnico) non vota, perché condizione necessaria è essere iscritti all’AIRE. L’elenco del Ministero degli Esteri ha un valore puramente ricognitivo, cioè confrontando i due elenchi, quello del Ministero degli Interni e quello del Ministero degli Esteri, si puó misurare l’inefficienza della “macchina burocratica”


Difatti ogni mancata coincidenza tra i due elenchi rivela che c’è qualcosa che non va, che i tre passaggi sopra indicati non sono stati portati a termine, e, in definitiva, che un italiano all’estero in piú avrá visto stracciato il proprio diritto al voto.