Iraq: rientrano gli inviati italiani


ROMA.- E’ partito da una segnalazione dei Servizi di informazione l’allerta per possibili rischi di rapimenti di giornalisti italiani in Iraq. Le notizie raccolte dall’intelligence hanno portato a considerare piú elevato il pericolo di sequestro per i reporter italiani anche dopo il rapimento della giornalista della tv pubblica irachena,presa in ostaggio con la figlia di 10 anni.


In seguito all’allerta i giornalisti italiani ancora presenti in Iraq stanno lasciando il paese. Lo hanno confermato l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi e della RAI Duilio Giammaria, che sarebbe dovuto partire per Baghdad nei giorni scorsi e ha procrastinato il viaggio. Gli inviati di RAI, Corriere della Sera e Repubblica ancora nella capitale irachena sono gia’ partiti o lasceranno l’Iraq nelle prossime 48 ore.


– Dovevo partire dal Kuwait per Baghdad con un aereo militare, ma poi ci hanno detto che c’e’ un’allerta dei servizi in particolare per i giornalisti italiani e quindi abbiamo deciso di procrastinare’ – ha detto Giammaria, contattato telefonicamente a Dubai.


– Ci hanno detto che c’e’ un’allerta per i giornalisti italiani – ha confermato Lorenzo Cremonesi, che e’ arrivato da Baghdad ad Amman – ma non conosciamo i motivi specifici. Il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, ha definito “una norma di cautela’’ la decisione di alcune testate italiane di ritirare i propri inviati in Iraq.


– Avevamo gia’ invitato i giornalisti a non recarsi in Iraq qualche settimana fa – ha detto Fini – adesso ci siamo rivolti ancora una volta alla responsabilita’ dei colleghi che operano in Iraq perche’ il rischio di ulteriori escalation, da parte delle organizzazioni criminali volte a sequestrare i giornalisti, e’ un rischio reale.


I ministri degli esteri dell’Ue hanno chiesto la liberazione immediata dell’inviata del manifesto, Giuliana Sgrena, e della giornalista francese Florence Aubenas, e di tutti gli altri ostaggi sequestrati in Iraq.