Ad aprire i lavori, che si sono svolti presso il Teatro Impero di Brindisi, è stato il primo cittadino della città pugliese, Domenico Mennitti. A seguire i saluti di Angelo Di Summa, funzionario del Settore politiche migratorie della Regione. Gli interventi che si sono susseguiti sono stati moderati da Franco Punzi, vice presidente Aiccre (Associazione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa).
Al centro della discussione le esperienze di amministratori locali e dei diversi presidenti delle Associazioni pugliesi nel mondo, provenienti dai cinque continenti; molti di loro hanno parlato dei pro e dei contro dei gemellaggi, quale modo di scambio e formazione sul luogo, soprattutto al fine di comprendere quali tipi di rapporti costruttivi si possano intessere in futuro.
Proposte concrete sono arrivate da Antonio Lia, presidente dell’Anci (Associazione nazionale Comuni d’Italia), che ha ipotizzato la nascita «di rapporti sostenuti da sistemi informatici, precisamente portali interattivi, che possano mettere e tenere, in connessione immediata i Comuni con le associazioni di pugliesi all’estero». Inoltre, ha aggiunto Lia, «serve la creazione di una rete tra i Comuni ed emigrati, mirata specificatamente a valorizzare e promuovere il turismo e il consumo dei prodotti agro-alimentari della Puglia: cosicché gli emigrati pugliesi diventino ambasciatori delle ricchezze della nostra regione».
A questo proposito, Nicolas Moretti, presidente dell’associazione dei pugliesi emigrati in Argentina «La Plata», ha proposto la creazione di un corridoio produttivo turistico-culturale, che ha sollevato grande interesse tra gli imprenditori presenti alla Conferenza.
E ancora, durante il confronto è emersa una problematica sostanziale: i Comuni non hanno fondi da destinare all’assistenza agli emigrati di ritorno, questo perché gli Enti inseriscono questa categoria in quella dei Servizi sociali, che oberati di esigenze prosciugano l’intero patrimonio: necessario dunque, creare presso i Comuni dei fondi esclusivi per gli emigrati.
A tutti, comunque è apparsa chiara la centralità della comunicazione quale pilastro di crescita futura. Tuttavia, è emersa pure l’esigenza di sostenere la formazione dei funzionari locali, al fine d’incrementare i loro contatti con le comunità estere.