La nostra stampa


Emigrazione e stampa. Nulla o poco si sarebbe saputo della prima se non fosse esistita la seconda. La nostra stampa, quella fuori d’Italia, ne é stata e ne é tutt’oggi la memoria. Nelle sue pagine sono raccolte gioie e dolori dei nostri emigranti. In esse sono registrate le lotte per sopravvivere in terre sconosciute e a volte ostili, i timori per la repressione e le tendenze xenofobe, le gioie per i trionfi e le soddisfazioni per le grandi realizzazioni. Testimone silenziosa, la nostra stampa ha registrato la storia di una Comunitá che ovunque ha dato lustro alla Madrepatria. Oggi l’importanza delle nostre Comunitá oltre frontiera si misura anche attraverso il prestigio dei suoi mass-media; non di quelli nati negli ultimi tempi per un preciso calcolo mercantilista, ma di quelli che hanno vissuto l’avventura dell’emigrazione accompagnando i nostri pionieri fin dai loro primi passi. Sono questi i mass-media che riflettono i progressi delle nostre Comunitá, la loro integrazione nel tessuto sociale del Paese del quale sono ormai di diritto protagonisti, il loro attaccamento alle tradizioni, i costumi e i valori che li mantengono saldi alla Madrepatria.


Prossimamente la nostra stampa avrá la sua assise. Sará un convegno nel quale ci si ripropone di tornare sui problemi di sempre che mai hanno trovato soluzione ed ai quali chi era chiamato a risolverli ha fatto puntualmente “orecchi da mercante”. Ma anche di scandagliare quelli nuovi che pur reclamano attenzione. In particolare uno: come sopravvivere in un mondo in continua trasformazione in cui la tecnologia, sempre piú sofisticata e costosa, si trasforma in un ingrediente indispensabile per chi desidera offrire un prodotto di qualitá.


Se giá ieri il contributo finanziario elargito dal Governo italiano risultava insufficiente per soddisfare le esigenze crescenti della nostra stampa; oggi non é che un bicchiere d’acqua nell’oceano.


Sul tavolo del dibattito non dovranno mancare proposte relative al tema del credito agevolato per i nostri mass-media che affrontano le difficoltá dell’indispensabile ammodernamento tecnologico. Non potranno essere crediti “a cascata”. Cioé, assegnati indiscriminatamente. Questi, come insegna l’esperienza, favoriscono solo speculatori ed affaristi che purtroppo non mancano nel “Macondo” dell’emigrazione e che, come sappiamo, abbondano nel mondo dell’informazione.


Deve garantirsi che questi crediti mirati giungano ai mass-media – quotidiani, settimanali, agenzie stampa, radio o televisione – che realmente svolgono la loro funzione: difendere gli interessi della Collettivitá, promuovere l’integrazione nel tessuto sociale del paese in cui vivono, mantenere saldi i valori e la cultura della Madrepatria e, oggi piú che mai, trasformarsi nel ponte ideale tra l’Italia e le nuove generazioni.