Si vivono ore di tensione per la giornalista Sgrena

IL CAIRO.- Su un sito islamico presunti mujahhedin hanno annunciato l’uccisione di Giuliana Sgrena.
«Le Brigate dei Mujahiddin in Iraq hanno annunciato di aver giustiziato – si legge nel sito – la giornalista italiana Giuliana Sgrena dopo essersi assicurati che spiava i mujahiddin a vantaggio delle forze crociate americane».
«Giustiziando questa giornalista – si legge ancora nel testo – vogliamo sottolineare alcune cose importanti: 1) Messaggio al governo di guerra americano, per fargli vedere il destino dei traditori e delle spie, e che i mujaheddin con l’aiuto di Dio colpiranno le vostre spie una dopo l’altra. 2) Messaggio al governo italiano per avvertirlo a non continuare la sua partecipazione con l’America alla guerra contro l’Iraq e sollecitare il ritiro delle sue truppe, altrimenti subira’ quello che ha subito la Spagna nell’attacco ai treni e a quel punto sara’ costretta a ritirare le truppe. 3) Messaggio a voi eroici mujaheddin per continuare su questa via fino alla liberazione dell’ultimo pollice di terra dell’Islam. Sappiate che l’occupazione dell’Iraq e’ l’inizio della fine dell’America con il permesso di Dio».
Nessun commento dal Ministero degli Esteri sulla rivendicazione della presunta uccisione di Giuliana Sgrena in quanto sono considerati non attendibili i siti web sui quali sono stati lanciati messaggi e rivendicazioni di vario tipo in questi giorni. E’ quanto sottolineano fonti della Farnesina alla richiesta di un commento sulla rivendicazione dell’uccisione annunciata da presunti mujaheddin ieri mattina.
L’esperto egiziano di terrorismo Dia Rashwan, del «Centro Alti Studi di Al Ahram», in una breve conversazione con l’Ansa, ha espresso dubbi sull’attendibilità del messaggio delle Brigate dei Mujahiddin che affermano di aver ucciso la giornalista italiana Giuliana Sgrena.
– Il tipo di messaggio – ha affermato, riservandosi di verificare ulteriormente il testo – e la personalità della giornalista italiana mi fanno pensare che non siano vere le affermazioni delle Brigate dei Mujahiddin. Devo studiare meglio e comparare il messaggio di oggi a quelli di rivendicazione dei giorni precedenti, della formazione della Jihad islamica – ha concluso – prima di poter dire qualcosa di piu’ sicuro.
Per il preannunciato rilascio di Giuliana Sgrena, «non c’e finora nulla di ufficiale o di certo». Lo ha dichiarato stamani all’ANSA il colonnello Adnan Abdulrahman, addetto stampa del ministero degli interni del governo provvisorio iracheno, rispondendo a una domanda sull’ultimo comunicato dei supposti sequestratori dell’inviata del Manifesto, che l’altra sera hanno detto che verra’ «rilasciata entro i prossimi, pochi giorni» poiche’ e’ risultato che «non e’ una spia».
– Le indagini sono ancora in corso, non trascurano alcun indizio e vengono personalmente e intensamente seguite dal vice ministro degli interni, generale Abdul Jabbar Yussuf – ha aggiunto il colonnello Abdulrahman, senza tuttavia fornire alcun dettaglio sul lavoro degli investigatori.
– Finora non hanno dato alcun risultato positivo, ma le indagini sono sempre concentrate sull’autista e sull’interprete della giornalista italiana rapita – si e’ limitato a dire l’addetto stampa del ministero degli interni.
Da ormai 72 ore, l’autista iracheno dell’inviata del Manifesto, Muhannad Najim, e’ in stato di fermo presso l’Unita’ grandi crimini e sequestri della polizia a Baghdad, mentre l’interprete Wael e’ stato sottoposto ancora a nuovi interrogatori.
Con un comunicato via Internet l’Organizzazione della Jihad islamica ha annunciato che la giornalista italiana Giuliana Sgrena, sequestrata venerdi’ scorso in Iraq, non e’ una spia e sara’ rilasciata.
L’ annuncio e’ apparso sul sito che ha pubblicato i tre precedenti messaggi, e dice testualmente:
«Comunicato pubblicato dall’ Organizzazione della Jihad Islamica a proposito dell’ ostaggio italiano».
«Dalle inchieste compiute dal comitato della sharia della formazione della Jihad con la prigioniera italiana Giuliana Sgrena e’ divenuto categoricamente chiaro che la prigioniera italiana non e’ implicata in accuse di spionaggio per conto degli atei nel paese dei Rafidain (Mesopotamia), ed in risposta all’ appello degli Ulema musulmani noi, la formazione della Jihad libereremo la prigioniera italiana entro qualche giorno».