2005: Anche l’estetista nel paniere dell’Istat

ROMA.- L’Istat aggiorna, come ogni anno, il paniere per il calcolo dell’inflazione che nel 2005 sara’ composto da 562 posizioni rappresentative, contro le 569 del 2004. Nel paniere entrano infatti cinque nuovi prodotti e ne escono 12 considerate non piu’ adeguate a rispecchiare le abitudini di consumo degli italiani.
Nel dettaglio vengono eliminati: pediatra (attivita’ intramuraria), pedicure, torta preconfezionata, cotton fioc, antenna satellitare e decoder (entrati nel paniere solo l’anno scorso), lettore di compact disc, autoradio, compasso, pattini a rotelle, accessori per telefoni cellulari, riparazione videoregistratore e navigazione lagunare. Entrano invece i prodotti di pasticceria fresca, l’estetista, le varieta’ di pesce locale, il costume da bagno per uomo e gli apparecchi di telefonia fissa.
Con l’aggiornamento annuale del paniere, l’Istat compie un’operazione di «lifting» o di manutenzione necessaria per migliorare la qualita’ delle rilevazioni e il grado di copertura dei vari settori e capitoli di spesa.
L’eliminazione di un singolo prodotto, spiegano i tecnici dell’istituto, presuppone una gia’ adeguata copertura della voce nella quale il prodotto e’ contenuto: ad esempio l’uscita della posizione «pediatra, attivita’ intramuraria» e’ stata decisa tenendo conto del fatto che nella voce servizi medici e spese per la salute continua ad essere presente la posizione «pediatra, libero professionista», oltre a posizioni come quella di «oculista, cardiologo e ginecologo».
Diverso invece il caso del decoder, entrato lo scorso anno e gia’ uscito dalla lista: l’apparecchio, sottolinea l’Istat, viene ormai sempre piu’ spesso offerto insieme all’abbonamento per la pay-tv e non viene quindi acquistato singolarmente dalle famiglie.
Oltre alle voci del paniere, l’Istat ha rivisto anche la ponderazione degli indici, correggendo cioe’, in base all’evoluzione di prezzi e consumi, anche i pesi che i vari capitoli di spesa hanno all’interno del paniere. Cosi’ per sei capitoli il peso e’ stato rivisto al rialzo (trasporti, abitazione acqua energia e combustibili, mobili e articoli per la casa, bevande alcoliche e tabacchi, istruzione e altri beni e servizi). In particolare, i trasporti (secondo capitolo per peso complessivo) sono saliti al 13,6 per cento e l’abitazione e’ passata al 9,2 per cento. Gli altri capitoli hanno invece subito un ridimensionamento, a partire da abbigliamento e calzature e alimentari che rimangono comunque il settore piu’ pesante (15,8 per cento).
All’interno dei vari settori sono inoltre state apportate alcune modifiche particolari. Nel capitolo abitazione, le spese condominiali, gia’ rilevate, costituiscono ora una nuova posizione rappresentativa, separata dal canone di affitto. Nei trasporti, aumenta il peso del gasolio, sempre piu’ diffuso, e sia per il diesel che per la benzina verde le rilevazioni vengono sdoppiate in «servizio alla pompa» e «fai da te». La tradizionale differenziazione tra auto italiane e auto estere viene invece abbandonata, distinguendo invece le vetture in base alla dimensione e alla alimentazione (benzina o diesel).
E’ stata poi modificata anche la frequenza della rilevazione, accorciandone in molti casi i tempi. Ad esempio, spiegano ancora all’Istat, per tenere conto delle rapide innovazioni dell’hi-tech, a cui corrispondono altrettanto rapide variazioni di prezzo, si e’ passati da rilevazioni trimestrali a mensili. E’ il caso della videocamera, dell’impianto hi-fi, degli apparecchi fotografici e dei lettori dvd.
Cresce infine la copertura del territorio e della popolazione passando al 91,1 per cento dei residenti dal 90,2 per cento dell’anno scorso. L’aumento e’ stato reso possibile dall’aggiunta di nuovi comuni di rilevazione, saliti da 85 a 87: rispetto all’anno scorso, al calcolo dell’indice prendono parte quattro nuovi capoluoghi di provincia (Lecco, Lodi, Avellino e Matera) mentre due (Vercelli e Latina) sono provvisoriamente sospesi. Le misurazioni sono effettuate su 39.000 punti vendita, 11.000 abitazioni e 370.000 quotazioni di prezzo.