Un Piano Onu per il rientro delle truppe

Roma.- «Ci hanno descritti come divisi, invece siamo uniti». Romano Prodi inaugura la sede dei Repubblicani Europei e parla di Iraq. Per Prodi, dopo le elezioni, che sono state un momento importantissimo, «serve una soluzione completa».
– E’ il momento dell’Onu, il momento per una conferenza internazionale sugli aiuti, ma soprattutto – dice il leader della Gad – serve una riunione del Consiglio di sicurezza che preveda un piano per il rientro delle truppe, per il passaggio dei poteri e il riassetto del paese, prevedendo temporaneamente una forza multinazionale che garantisca la sicurezza.
Prodi ha negato ogni divisione nel suo schieramento:
– Ci hanno descritto come divisi, invece siamo uniti. Non volevamo la guerra, perche’ non lo ritenevamo lo strumento adatto. Ma io sono stato favorevole alle elezioni, perche’ erano l’unico strumento che poteva muovere un momento di paralisi.
Il Professore ha ricordato di aver cercato, da presidente della Commissione Ue, di inviare osservatori per le elezioni, ma che questa iniziativa e’ stata impedita da motivi di sicurezza:
– Ho tremato per le elezioni e poi ho gioito, perche’, nelle circostanze storiche, c’e’ stato il massimo di partecipazione possibile.
Ora, pur restando la contrarieta’ alla guerra, serve «un programma politico coerente». Serve innanzitutto che al piu’ presto si insedi il Parlamento uscito dalle elezioni, si crei il nuovo governo e si adotti la Costituzione che garantisca tutti, sunniti compresi, «altrimenti non sara’ interrotto il cammino di dolore dell’Iraq». Ma questo «non basta, serve una soluzione politica completa», quindi l’intervento dell’Onu e il Consiglio di sicurezza dovra’ valutare il rientro delle truppe e il passaggio di poteri:
– Il nostro quadro e’ quello di una visione politica che dia all’Iraq una democrazia compiuta. La nostra posizione – ha ribadito Prodi – non ha nulla in contrario con la posizione del no alla guerra.
La sfida del premier Silvio Berlusconi all’opposizione italiana a fare mea culpa sull’intervento italiano in Iraq e dare ragione al governo «e’ davvero clamorosa» e va respinta al mittente. E «io penso che le truppe italiane debbano tornare a casa subito» anche perche’ «in Iraq ci sono state troppo tempo». Insomma, «hanno sbagliato ad andarci» ed ora «e’ tempo di tornare». Lo dice il segretario del Prc Fausto Bertinotti, ai microfoni del Gr3 Rai
– Con tutto cio’ che la guerra ha seminato di morte, distruzione in Iraq e persino in Italia e quello che ha seminato di veleni tra i popoli con il rischio costante di una precipitazione in una guerra di civilta’, e’ davvero clamoroso sollecitare il ‘mea culpa’ alla Gad, – afferma il leader del Prc -. Francamente, di fronte al fatto abbia potuto, per fortuna, anche votare in una situazione pure cosi’ compromessa, mi pare davvero che si passi davvero il segno. Penso che tutti quelli che possono e sono nella condizioni di esercitare un diritto di voto, e lo fanno in condizioni drammatiche e cosi’ difficili, svolgono un compito utile. Ma penso anche a tanta gente che non ha potuto votare, nelle condizioni in cui e’ stata. Ma allora si puo’ ringraziare gli uni e chiedere scusa agli
ltri?».
Nel frattempo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi considera un successo l’andamento delle elezioni in Iraq:
– Si e’ deciso di «scegliere la democrazia anche superando la paura che non era una paura da poco: la paura di finire morti. E che tutto questo sia stato superato e si sia dato vita ad un voto che certamente e’ qualcosa di nuovo non soltanto in Iraq, ma anche, in tutta la regione dove l’Iraq diventera’ influente, fattore di cambiamento e di democrazia a tutti gli altri paesi.»