Un crimine che macchia per sempre la storia dell’umanità

Auschwitz – «Ricordiamo che siamo nel sito del piu’ gigantesco cimitero del mondo, un cimitero in cui non ci sono tombe, ne’ lapidi, ma dove giacciono le ceneri di piu’ di un milione di persone». Sono le parole usate dal ministro polacco della cultura Wlademar Dabrowski nell’intervento che ha aperto la cerimonia commemorativa per il 60.mo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Questa e’ stata preceduta dal fischio dolente di un treno, che ha riportato alla mente i convogli dei deportati.
Sotto una lieve nevicata, alla cerimonia, svoltasi nel settore di Birkenau del campo, e durata tre ore, hanno partecipato circa diecimila persone. Sono intervenuti anche una quarantina di capi di Stato. La chiusura della commovente cerimonia e’ stata segnata dalla recita di una preghiere ecumenica accompagnata dallo shofar, strumento a fiato della tradizione ebraica.
«Davanti alla tragedia della Shoah, a nessuno e’ lecito passare oltre» ha scritto il Papa in un messaggio letto dal card. Jean Marie Lustiger. La Shoah e’ definita dal Pontefice «il tentativo di distruggere in modo programmato tutto un popolo. Ed e’ questa un’ombra che si estende sull’Europa e sul mondo intero; un crimine che macchia per sempre la storia dell’umanita’».
Ricordare quanto accadde e’ per Wojtyla «un monito per oggi e per il futuro. Non si deve cedere di fronte alle ideologie che giustificano la possibilita’ di calpestare la dignita’ umana sulla base della diversita’ di razza, di colore della pelle, di lingua o di religione». L’italia e’ stata rappresentata dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi:
– Ai giovani bisogna insegnare ad amare se stessi e a conoscere cio’ che e’ successo, perche’ non si possa piu’ arrivare a situazioni come quelle che si sono verificate con il nazismo ed il comunismo – ha detto il Premier per il quale in Europa esiste ancora il pericolo di antisemitismo.