“Cuentos de Inmigrantes” per raccontare come eravamo

CARACAS.- Due deliziose figurine come trasportate quasi per magia sulle ali della romantica “Primavera” di Sandro Botticelli, vestite di veli e recanti petali di rosa, hanno battezzato lo scorso 21 gennaio nel Salone Italia del Centro Italiano Venezolano, la recentissima opera letteraria del prof. Michele Castelli, “Cuentos de Inmigrantes”. Se la serata é stata, come sempre accade in queste privilegiate occasioni, un susseguirsi di elogi e discorsi indirizzati all’autore dell’opera dagli illustri personaggi presenti: il Presidente del C.I.V., prof Libretti, il Console Generale d’Italia, dott. Colaceci, il Presidente dell’Associazione Abruzzesi e Molisani nel Mondo, Pasquale di Pasquale, la dott.ssa Sassone e la dott.ssa Ferrer, l’immagine leggiadra di Valentina e Stephanie nipotine dell’autore, dalle cui innocenti mani piovevano i petali gentili, ci ha commosso uguale ad un preludio di Vivaldi. E la riflessione non poteva che trasportarci indietro nel tempo, tra il dipanarsi della storia di ben quattro generazioni, perché, di Giuseppe bisnonno, il nostro scrittore aveva giá parlato attraversando con descrizioni spiritose ed al tempo stesso commoventi, i suoi primi passi in terra venezuelana.
Ricordare chi ha contribuito con la propria presenza a forgiare una grande intraprendente comunitá nel seno di questa Patria d’adozione é l’impegno di Michele Castelli. Raccontare storie a volte ammantate di malinconia, altre di disinvolta allegria nel prendere il mondo cosí come viene, significa riaffermare i principi di una emigrazione, la nostra, che ha dato tanto alla storia odierna di questo Paese, a volte complicato e forse incongruente, ma proprio per questo tanto, tanto amato da quanti come noi non riescono a staccarvisi, pur muovendo i propri passi giorno per giorno tra luci ed ombre, ma con la certezza, che quando in questo cielo immenso spunta il sole, come d’incanto sfumano le apprensioni e si é sempre pronti, come il primo giorno, a dare il meglio di ciascuno di noi a questa terra immensa e ammaliatrice.
Michele Castelli, con “Cuentos de Inmigrantes”, ha voluto ricordarci tutto questo: chi siamo, da dove proveniamo, come eravamo ieri per comprendere chi siamo oggi; il percorso tracciato dai nostri pionieri, la loro costanza, l’ incommovibile fiducia nel futuro. Storie semplici ma significative che prendono posto nella nostra memoria rafforzando la speranza, il coraggio di proseguire anche in tempi oltremodo difficili.
Michele Castelli ha rivolto ai presenti frasi commosse di ringraziamento.
La prima edizione di “Cuentos de Inmigrantes”, é patrocinata da “Flex Fresco, C.A. e “Clinica AMAY, C.A.”. I proventi della vendita dell’opera saranno donati alla “Fundación por Amor a Andrés” in aiuto ai bambini affetti da infermitá ematologiche benigne e maligne del Servizio di Ematologia Dr. Walles Tamerillo dell’Hospital de Niños J.M. de los Rios”.
Un concerto di pianoforte e violino ha preceduto il simpatico brindisi tra i presenti.