Giovani italofili in viaggio nel Bel Paese


Orvieto – Si sono trovati ad Orvieto, lo scorso fine settimana, 23 giovani americani, in Italia per apprendere i segreti dell’arte e della cultura del Bel Paese. A guidare e coordinare il gruppo, Joseph Perricone del Department of Modern Languages and Literatures della Fordham University di New York .


La cittadina umbra è stata tappa di studio, dopo i cinque giorni a Firenze e i successivi cinque a Roma, dell’arte italiana. – Il capoluogo umbro ha costituito momento di approfondimento dell’arte di Luca Signorelli e la sua interpretazione pittorica dell’Inferno e del Purgatorio – dice Perricone.


Arte che si evidenzia nella Cappella di San Brizio sita nel Duomo della città. Ma, accanto a questo aspetto, «i giovani studenti della Fordham, alcuni di origine italiana, hanno potuto studiare San Tommaso, Aristotele, San Bonaventura di Bagnoregio con visita a Civita di Bagnoregio», attraverso le indicazioni di un docente di Filosofia dell’Ateneo americano .


Perricone, inoltre, è stato l’artefice della scelta di Orvieto come sede del convegno ‘Italiani nel mondo. Letteratura Storia Società’ , organizzato, a Palazzo dei Sette, dal Comune umbro in collaborazione con la Fordham University di New York e il Brooklyn College della City University di New York.Un momento di confronto tra studiosi italo-americani e italiani – in America e Italia – sulle tematiche dell’italianità all’estero, l’espressione della cultura che rappresenta e che racconta attraverso i testi letterari prodotta dai protagonisti di origine italiana.


L’idea è sorta a luglio dello scorso anno – spiega Perricone -. L’amministrazione comunale del sindaco Stefano Mocio ha accolto con favore l’idea, ed il convegno è riuscito.


Un convegno che ha messo tanti temi sul tavolo, in particolare l’idea di svecchiare questa letteratura dal concetto di ‘passato’, per rispolverare la creatività del parlare e scrivere di italoamericanità.


Dopo un convegno in Svizzera del 1991, tutto si era arenato, ma questo convegno ha avuto un taglio particolare: un taglio politico, sociale, di critica letteraria che metta in luce le dinamiche positive, più vive, di questa letteratura, tra chi parte e arriva – ha sottolineato -. E’ quasi un parto, un nascere a nuova vita che non può non tenere al centro, sottolinea lo studioso, l’incontro e il confronto con l’altro. Un evento maieutico, di nascita e rinascita a nuova vita .