Verso il Venezuela che sta cambiando


Entrando nell’anno nuovo si constata quanto pochi siano gli osservatori che ligi alla tradizione s’avventurano nell’anticipare previsioni su quello che ci attende. Se ne coglie la spiegazione se ci si sofferma un momento a tirare le somme di quanto é accaduto e ne siamo stati un po’ tutti se non protagonisti comunque coinvolti.


Gli italo – venezolani che, al pari di immigrati provenienti da altre etnie, un tempo se ne stavano alla finestra a guardare, estranei a quanto attorno stava accadendo, stavolta anch’essi sono scesi in piazza e per strada, in mezzo all’uno e l’altro bando, mentre nel Parlamento il processo di integrazione li ha associati alle inquietudini per le sorti di questo Paese che ormai é anche il loro. E quanti il Rubicone della nazionalitá non l’anno varcato, o quí sono nati da genitori italiani, la loro crescita di coscienza l’hanno maturata nell’ambito del proprio Macondo partecipando con risoluto impegno e piena responsabilitá alla vita associativa.


Che qualcosa é giá cambiata lo si avverte dalle ponderate dichiarazioni di questi giorni di esponenti e soprattutto dal programma messo a punto dai nostri rappresentanti nel Consiglio Generale degli Italiani all’Estero; un programma che ieri sarebbe stato chiedere troppo pretenderlo da chi adesso l’ha elaborato; un programma talmente complesso che ci si potrebbe contentare anche se ne andasse in porto soltanto la metá.


Intanto le missioni a suo tempo condotte a Roma dalle delegazioni inviate dalla nostra comunitá, gli interventi, le pressioni presso le diverse istituzioni operanti nella Madreapatria nell’ambito dell’emigrazione stanno dando risultati concreti se oggi dalla Farnesina al Governo, al Parlamento, nei governi regionali e via discorrendo, non sono piú degli sconosciuti il Venezuela e l’universo italiano che n’é diventato un’operosa ed esemplare provincia.


Nell’intervista che al lato riportiamo l’Ambasciatore Carante si pronuncia con ottimismo sul prossimo avvenire del Venezuela e su quanto nel 2005 attende la nostra Collettivitá. Un’opinione che ci trova concordi.


E’ quindi con una prospettiva aperta verso orizzonti promettenti piu´di quanto certe ombre non fanno supporre, che entriamo nel 2005.


Certo, il Venezuela non é piú quello di ieri. Ne siamo coscienti. Ma una comunitá come la nostra, dalle salde radici e col prezioso background di esperienze e realizzazioni affidatoci dai pionieri, ha tutte le condizioni per scrivere, come nel passato, altre belle pagine da aggiungere alla storia del progresso di questa Patria venezolana ch’é anche tanto tanto italiana.