CARACAS.- Nonostante l’amaro in bocca che aveva lasciato la sospensione della visita del viceministro per le Attività Produttive, Adolfo Urso, le relazioni tra l’Italia e il Venezuela sembrano avviate verso una svolta positiva. È venuta nel paese una missione composta dal vicedirettore della Direzione Americhe ed ex ambasciatore d’Italia in Colombia, Felice Scauso, dal funzionario della direzione generale delle Americhe Daniele Rampazzo e dal direttore dell’Ufficio Americhe del Ministero delle Attività Produttive Pietro Celi, con il preciso scopo di preparare, insieme ai colleghi venezuelani, l’agenda della prima riunione di una Commissione Mista tra i due paesi
“Una commissione – ci dice Felice Scauso – prevista dall’accordo quadro ratificato lo scorso agosto da entrambi i Parlamenti.”
CARACAS:- Nonostante l’amaro in bocca che aveva lasciato la sospensione della visita del viceministro per le Attività Produttive, Adolfo Urso, le relazioni tra l’Italia e il Venezuela sembrano avviate verso una svolta positiva. È venuta nel paese una missione composta dal vicedirettore della Direzione Americhe ed ex ambasciatore d’Italia in Colombia, Felice Scauso, dal funzionario della direzione generale delle Americhe Daniele Rampazzo e dal direttore dell’Ufficio Americhe del Ministero delle Attività Produttive Pietro Celi, con il preciso scopo di preparare, insieme ai colleghi venezuelani, l’agenda della prima riunione di una Commissione Mista tra i due paesi.”Una commissione – ci dice Felice Scauso – prevista dall’accordo quadro ratificato lo scorso agosto da entrambi i Parlamenti.” – Qual è il preciso compito di una Commissione Mista?– Il suo scopo è quello di unificare forme di collaborazione economico-commerciale-finanziario attraverso un contatto periodico. Generalmente si costituiscono gruppi di lavoro per analizzare determinate materie e individuare le aree di maggior interesse. –
– Quando sarà convocata la prima riunione della Commissione Mista?– Contiamo di farlo all’inizio del prossimo anno. Sarà presieduta dai Ministri degli Esteri dei due paesi e dalle rispettive delegazioni di cui potrebbero far parte esponenti di altri Ministeri. Inoltre, qualora si svolgesse in Italia, com’è molto probabile, sarà accompagnata da una delegazione di imprenditori venezuelani e nel quadro della riunione sarà effettuata una presentazione paese. Saranno mostrate all’imprenditoria italiana, le potenzialità esistenti in Venezuela e quindi si spera che ne derivino immediati risultati concreti.-
– Queste Commissioni dipendono dai governi di turno o assumono un carattere tecnico e un’autonomia indipendentemente dai cambiamenti al potere in entrambi i paesi?– Sono Commissioni Miste a livello governativo ma c’è anche una componente privata che andrà avanti indipendentemente dai cambiamenti che possano verificarsi in un paese a livello di governo. –
– Quali saranno le aree in cui, secondo lei, ci sarà una maggiore cooperazione?– Negli incontri fatti in questi giorni con dirigenti dei diversi Ministeri venezuelani e con il Vicepresidente sono stati individuati vari settori di interesse. La piccola e media impresa, l’organizzazione dei distretti industriali, per esempio. Il Ministero dell’Economia Popolare venezuelano ha mostrato grande interesse per il nostro sistema di cooperative per cui li metteremo in contatto con la regione Emilia Romagna che è la regione per eccellenza in questo senso. Poi, naturalmente ci sono i settori tradizionali come quello dell’energia. Ma anche quello legato alle infrastrutture. I piani del governo venezuelano, in questo senso, sono molto ambiziosi. Esistono programmi per la costruzione di una rete ferroviaria, ponti, strade. –
– In Venezuela esiste una classe imprenditrice italo-venezuelana importante che ha sofferto molto della crisi del paese negli ultimi anni. Centinaia e centinaia di piccole e medie imprese di connazionali sono state costrette a chiudere e le altre vanno avanti con difficoltà. Da questa svolta in positivo tra le relazioni tra i due paesi cosa possono sperare i nostri imprenditori? –- Se c’è un’economia che si riprende, come ha già dato segni di fare, ci saranno ricadute in positivo anche per l’imprenditoria locale e quindi per quella italo-venezuelana. Credo che ci siano possibilità per migliorare i rapporti tra le imprese italo-venezuelane e quelle italiane ma bisogna trovare il veicolo, lo strumento.-
– Avete avuto incontri con esponenti della Camera di Commercio per individuare questo veicolo?– Si, abbiamo incontrato esponenti della Camera di Commercio e di altri organi rappresentativi della collettività italiana. Purtroppo il tempo a disposizione della nostra missione è stato poco ma comunque abbiamo avuto modo di ascoltare le loro richieste e i loro suggerimenti.-
– Più volte gli imprenditori italo-venezuelani hanno chiesto all’Italia crediti agevolati per ridare ossigeno alle loro attività. Tra i grandi problemi che si interpongono in questa richiesta c’è quello della mancanza di una grossa banca italiana sul territorio. Problema più volte sollevato ma che non ha mai trovato soluzione.– È vero, questo è un problema nodale. Ma purtroppo è una carenza di cui soffriamo anche in Italia. La spina dorsale della nostra economia sono le piccole e medie imprese e manca per loro un efficente sostegno bancario. Sarà un problema che solleveremo.-
– La collettività ha vissuto molto male la cancellazione della visita del viceministro per le Attività Produttive Alfonso Urso tanto più che qualche mese prima era stata cancellata anche una missione presieduta da Gustavo Selva. La sensazione è che non ci sia sufficente interesse per il Venezuela e la nostra collettività da parte del governo italiano.– La visita del viceministro Urso è stata cancellata per motivi interni che non avevano nulla a che vedere con il Venezuela. Questa missione ne è la riprova.-
– Da pochissimo Gianfranco Fini è il nuovo Ministro degli Esteri. Crede che possiamo sperare che capiscano in Italia che in America Latina c’è anche il Venezuela?– Noi, come Direzione Generale, siamo convinti che in Venezuela ci sono grosse potenzialità. È vero che ci sono altre aree del mondo che si sviluppano a tassi molto elevati e quindi attirano i nostri imprenditori ma siamo convinti che l’America Latina resta una zona strategica. E non lo dico in chiave retorica. In questo contesto il Venezuela è privilegiato dalla situazione economica che deriva dalle enormi risorse provenienti dal petrolio, risorse che difficilmente potranno diminuire. Sono certo che la costituzione di questa Commissione Mista darà un grosso impulso alle relazioni economiche tra i due paesi.-